Aprire un Bar fa schifo

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Aprire un Bar

Aprire un Bar fa schifo

Se non sai come fare l’Imprenditore

Quando ho iniziato a fare il barman di professione mi sono lasciato andare allo stesso piccolo-grande sogno che condivide la maggior parte dei miei ex-colleghi: aprire un bar.

Non un locale qualsiasi, non una caffetteria, non un pub, non un cocktail bar o un american bar: semplicemente il MIO.

Si sa, il barman o bartender che dir si voglia spesso e volentieri soffre di qualche pizzico di megalomania, ma sinceramente non ci vedo nulla di male a voler realizzare una propria impresa nella vita.

Sì, l’ho chiamata volutamente IMPRESA perché è proprio di questo che si parla.

La maggior parte delle persone pensa che aprire un bar sia la cosa più facile e remunerativa del mondo, ma nessuno dice come stanno veramente le cose.

Allora la verità te la dico io:

Aprire un Bar fa schifo, se non sai come fare l’Imprenditore.

La domanda sorge spontanea: come aprire un bar, e soprattutto come fare ad evitare che questo sogno si trasformi in un terribile incubo?

Affrontiamo la cosa un passo alla volta.

Innanzitutto se vuoi aprire un bar o un locale nell’ambito della ristorazione (così come per qualsiasi altra attività imprenditoriale), devi avere un budget.

Quindi, se non hai già un bel gruzzolo “caduto dal cielo” o messo da parte dopo anni di sudore e fatiche, ti restano 3 cose da fare:

  1. Rimediare un prestito da familiari/amici;
  2. Andare in banca con un Business Plan coi controfiocchi;
  3. Iniziare a pedalare molto più forte.

In effetti puoi anche tentare la via del crowdfunding, ma la tua idea di locale deve essere veramente coinvolgente per convincere centinaia (se non migliaia) di sconosciuti a finanziare il tuo progetto!

Tieni presente che quando decidi di aprire un pub, aprire una caffetteria e in generale di aprire un bar di qualsiasi tipo esso sia, i soldi che dovrai investire non solo dovranno coprire le spese iniziali di caparra, ristrutturazione, arredamento, pratiche burocratiche, tecnici e consulenti vari, sito web, pubblicità, materie prime, personale… ecc., ecc., ma dovranno permetterti di dormire sonni tranquilli ben oltre il 1° mese di attività.

In molti – e in passato ammetto di aver commesso anche io lo stesso errore -, oltre a valutare troppo ottimisticamente le spese di avviamento, non tengono conto del lasso di tempo che trascorre tra l’inaugurazione del locale e il giorno in cui questo sarà in grado di pagare autonomamente tutte le bollette.

Quando ho aperto il mio secondo locale alla tenera età di 23 anni, forte della mia prima esperienza estiva a basso costo mi sono ritrovato letteralmente con le brache per aria dopo poche settimane.

Soprattutto quando sei un ragazzo così giovane, hai tanta di quell’adrenalina ed entusiasmo che ti pompano nelle vene, salvo poi iniziare a sudare freddo quando ti accorgi che i conti non tornano…

Il Business Plan deve servirti proprio a quello: se ne hai bisogno, può aiutarti a convincere qualcuno a prestarti dei soldi, ma soprattutto deve confermare a te stesso e ai tuoi eventuali soci che quello specifico progetto imprenditoriale è profittevole.

Se il locale che hai in testa è il più bello e servizievole del mondo ma non è in grado di produrre soldi, allora nel mondo di oggi purtroppo non serve a nessuno se non a te per rovinarti la vita.

Non un grande affare, vero?

Spesso si dice “bello ma non balla.”

La parte più difficile dell’aprire un bar paradossalmente non sono i soldi, perché quelli in un modo o nell’altro si trovano sempre.

Conosco cooperative di 10 e più persone che fatto il primo locale ne hanno creato un’intera catena partendo da un investimento personale “ridicolo”.

Al contrario, far fruttare quell’investimento è la cosa più complessa perché nessuno ti ha mai insegnato a fare l’imprenditore.

Sì, perché per quanto questa cosa possa sembrarti assurda, avere il locale più bello, più accogliente e con i cocktail più buoni (nonché al prezzo più basso) il più delle volte non è neanche lontanamente sufficiente a garantirti il successo, dove per successo intendo molto più della mera sopravvivenza.

Avere un’azienda in un paese supertassato come l’Italia non aiuta, sono pienamente d’accordo, ma dopo aver portato avanti per anni diverse attività ti posso garantire che se capisci come muoverti, puoi farcela anche senza scappare all’estero o metterti nei guai con la legge.

Fare l’imprenditore significa trasformare un’idea in un’attività concreta.

Per riuscire in questo è necessario fare analisi di mercato, individuare un prodotto in grado di scuoterlo, trovare una location che rispecchi le caratteristiche più confacenti all’idea che sta al centro del tuo progetto, trovare il personale adeguato, formarlo, stabilire un ciclo di lavoro e degli standard, verificare che quegli standard vengano rispettati, impostare il marketing aziendale, raccogliere i numeri e capire come e dove correggere il tiro,  creare offerte, eventi, fare relazioni pubbliche, studiare da altri imprenditori per raccogliere nuovi spunti da applicare alla tua attività…

Questo è solo un piccolo riassunto delle cose che fa un imprenditore, indipendentemente dal tipo di attività che gestisce, ma immagino ti sia chiaro che un lavoro di questo tipo difficilmente va di pari passo con il servizio al banco in prima persona.

Se non lavori dalla mattina alla sera per portare i clienti nel tuo locale, a chi lo servi il tuo buonissimo Mojito Especial Deluxe in promozione?

 

Lo so, investire nel personale all’inizio può sembrare un azzardo, ma il vero rischio è non dedicare sufficiente tempo a tutti quei compiti indispensabili per la sopravvivenza del tuo prezioso locale.

Io stesso da ragazzo ho fatto contemporaneamente il barman e l’imprenditore, infatti per evitare di fallire entro il primo anno di attività lavoravo una media di 18 ore al giorno 7 giorni su 7.

Quindi la domanda è: quanto vale ogni ora della tua vita?

In quel primo anno di soldini ne ho visti veramente pochi ed è un miracolo che sia riuscito a tirarmi fuori dal tunnel in cui mi ero infilato con le mie stesse mani.

Ho sbattuto la testa una quantità infinita di volte prima di riuscire a capire come far funzionare il mio locale e alla fine ce l’ho fatta, ma tanti nella mia posizione si sono ritrovati sommersi dai debiti e dai rimorsi, e alla fine sono falliti.

Quei mesi di lotta per la sopravvivenza della mia attività sono stati in assoluto i più stressanti della mia esistenza e non augurerei nemmeno al mio peggior nemico di affrontare un’esperienza simile.

E’ proprio per questo motivo che con Luca Malizia, mio socio in quella e in altre IMPRESE, abbiamo creato “BAR WARS, Come Vincere la Guerra dei Locali“.

Con il nostro “esercito” di soldati-gestori del settore bar condividiamo settimanalmente contenuti e strategie di guerra, come piace chiamarle a noi, frutto delle numerose esperienze imprenditoriali e di tutto quello che continuiamo a studiare ogni giorno sui libri e nei locali a cui prestiamo consulenza, dai primi anni 2000.

L’esercito di BAR WARS è aperto a tutti quelli che vogliono dare una sterzata netta al proprio locale e alla propria vita imparando come aprire un bar o un locale di successo – e chiaramente come continuare a farlo crescere giorno dopo giorno!

Arruolarsi è GRATUITO e iscrivendoti riceverai anche l’accesso al videocorso “4 Strategie per Alzare lo Scontrino Medio del tuo Locale, oltre alle nostre strategie di guerra di formazione per imprenditori che verranno recapitate settimanalmente nella tua posta elettronica.

Corso per Aprire un Bar

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Ora sta a te scegliere se rischiare i tuoi risparmi e un numero imprecisato di anni della tua vita per scoprire se riuscirai a farcela da solo, o se approfittare delle conoscenze che abbiamo maturato col tempo e col sangue io e Luca, imparando come trasformarti in imprenditore per vedere le cose da un punto di vista totalmente diverso da quello che hai oggi. E vincere una guerra da cui non puoi sottrarti…

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Non ho la sfera di cristallo, ma so che se dovessi aprire un’attività nei prossimi anni la fortuna potrebbe non bastarti ad evitare il fallimento.

Uomo (o donna) avvisato, mezzo salvato! 🙂

Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre.

Ilias Contreas

PS Se vuoi accedere gratis alla nostra formazione gratuita per imprenditori del settore bar e al videocorso “4 Strategie (da applicare SUBITO) per Alzare lo Scontrino Medio del Tuo Locale“, allora Clicca Qui e segui le istruzioni che troverai!

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5 thoughts on “Aprire un Bar fa schifo

  1. Tutti i pseudo santoni risolviproblemi del web hanno lo stesso format,in qualunque campo operino: Stavo fallendo, ero un fallito – poi ho capito – e ora ho la formula vincente scientifica…patetico.

    • Caro Nunzio, capisco prendersela quando certe storie sono finte, ma un altro conto è quando si parla di vita vera. Ho una fila di clienti che mi hanno seguito per anni ovunque servissi da bere – sia quando lavoravo per terzi che per me stesso – che potrebbero raccontarti un dato di fatto: se cercavi Ilias, sicuramente lo trovavi nel suo locale. Non importava che ora del giorno o della notte fosse, o che si trattasse della vigilia di Natale. Spesso rimanevo a dormire direttamente su uno dei divani del piano inferiore perché così avrei avuto 1 oretta di riposo in più. E di certo non è una cosa di cui vantarsi visto che ai tempi non avevo un soldo in tasca, né tanto meno li aveva la mia/nostra società – dato che non ero solo in questa impresa. Alcuni vanno avanti così a stenti per una vita intera, altri “per loro fortuna” falliscono molto prima liberandosi del peso e di tutte le difficoltà che comporta. Pochi, riescono un po’ per fortuna, un po’ per la capa tosta, a cambiare le regole del gioco e ad uscire da certi problemi. Non tutte le cose che ho fatto nella vita sono state dei successi, ma posso garantirti che grazie agli errori e a certi fallimenti ho imparato tante lezioni su come funziona il mondo. Se proprio non mi credi ti invito a contattarmi e a fissare un incontro o una telefonata. Non ho nulla da nascondere, anzi, rivangare il passato mi fa piacere perché mi ricorda dove sono arrivato e i sacrifici che ho dovuto compiere per riuscirci.
      Ti invito a seguire tutti i contenuti gratuiti che con il mio socio e i miei collaboratori eroghiamo su BAR WARS (https://www.barwars.it/) rispetto a come cambiare il destino del proprio locale aumentandone i profitti. Sono certo che potrai trovarci diverse indicazioni utili – anche a capire che non sono un guru/santone, ma uno che ha capito le azioni giuste da fare. Azioni che, per inciso, condivido a costo zero all’interno di quel blog da anni, ormai.

  2. Capisco la sfiducia di molte persone ma i problemi non sono i “guru” ma le leggi di uno stato…Perchè quando le leggi sono sbagliate l’economia si ferma e le persone non hanno fiducia…

    • Evidentemente lo Stato non aiuta e sempre più spesso, purtroppo, si comporta da vero e proprio nemico dell’imprenditore. Tuttavia, se si impara ad essere indipendenti, per quanto “gli altri” possano metterci i bastoni tra le ruote, alla fine c’è sempre un modo per fare la differenza per sé stessi e la propria cerchia di persone. Su http://www.barwars.it sono certo che troverai molte info utili, oltre al libro “Vincere la Guerra dei Locali” che ho appena pubblicato con il mio socio Luca Malizia: https://www.barwars.it/acquista-libro-barwars/

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