Degustazione

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Tecniche di Degustazione Whisky, Rum e altri Alcolici

 

Sia che tu voglia diventare barman, sia che tu voglia semplicemente goderti al meglio un buon calice di whisky, rum, grappa o qualsiasi altro distillato, adoperare le corrette tecniche di degustazione ti permetterà di conoscere decisamente meglio le materie prime di tuo interesse.

Per degustazione si intende l’intera esperienza di consumo con analisi sensoriale di una bevanda (o volendo di un cibo) e non solo l’aspetto legato al palato, tanto per fare un esempio.

Degustare implica infatti tutti e 5 i nostri sensi: dal tatto, al gusto, all’olfatto, fino alla vista e sì, anche l’udito.

Quando sei in un locale o un ristorante e il cameriere stappa una bottiglia di vino prima di fartelo assaggiare, quello “stock” è già sufficiente per farti correre qualche brivido lungo la schiena, incrementando in te il desiderio di trasformare l’attesa in piacere per le tue papille.

Lo so, una bottiglia di vino o spumante se correttamente aperta non dovrebbe fare alcun tipo di rumore, ma per il momento concentriamoci su altri aspetti della degustazione…

Immagina di essere in uno chalet di montagna di fronte ad un camino acceso: fuori nevica copiosamente e tu, intanto, condividi con la tua metà il caldo del fuoco, una piacevole chiacchierata e un buon rum invecchiato.

Il rumore scoppiettante dei tizzoni di legna che ardono e in generale tutto il contesto in cui ti trovi possono trasformare la tua esperienza degustativa, influenzandone ogni singolo aspetto in meglio o in peggio.

Affrontare una degustazione dopo 10 stressanti ore di lavoro e, magari, aver preso un acquazzone di pioggia il giorno in cui hai dimenticato a casa l’ombrello… Potrebbe farti apprezzare meno il “bouquet floreale” di un whisky o le note minerali di un vino bianco.

Esistono diverse tecniche per degustare whisky, rum, un liquore, un vino o altre bevande, ma per adesso ci concentreremo su quelle più adatte ad approfondire la conoscenza dei distillati. Continua a leggere


Lavoro Estivo

lavoro estivo

Lavoro Estivo

Lavoro Estivo

Quali sono i migliori Lavori Estivi per un giovane senza esperienza?

 

Ogni anno aspettiamo con ansia quel periodo in cui, dopo mesi di freddo e fatiche, ci possiamo riposare sdraiati al sole, divertire facendo tuffi al mare, goderci la sensazione della sabbia sulla pelle abbronzata o… LAVORARE!

Sì, perché se per molti la stagione estiva coincide per lo più con la parola relax, per tanti altri è il momento ideale in cui fare esperienze di lavoro, crescere e magari mettersi un bel gruzzolo da parte!

Soprattutto i giovani e gli studenti approfittano dei mesi più caldi dell’anno per dedicarsi ad un lavoro estivo che gli permetta di affrontare meglio il periodo invernale e, più in generale, il loro futuro.

Detta così sembra semplice, ma scegliere il lavoro estivo adatto alle proprie competenze non è una cosa semplice, soprattutto se di competenze non se ne hanno…

Proviamo a vedere quali sono i lavori estivi ideali per giovani e studenti senza esperienze professionali. Continua a leggere


Cosa Fare da Grande

cosa fare da grande

Cosa fare da grande

Cosa fare da Grande

Tre fratelli, appena finita la scuola, decidono Cosa Fare da Grandi


Tre fratelli, appena finita la scuola, decidono cosa fare da grandi.

A ognuno di loro per tutta la vita avevano detto:”Va a scuola, laureati e cerca un buon lavoro fisso. Quindi trovati una donna fedele, sposala e fai dei figli!”

Il fratello più grande, che da sempre era stato il buon esempio per i fratellini minori a suon di ottimi voti, appena preso il diploma va all’università a studiare giurisprudenza.

Il secondo fratello, che rispetto al maggiore non era mai stato il primo della classe, decide comunque di seguire il consiglio dei genitori e si iscrive alla facoltà di filosofia.

Il terzo fratello, il più turbolento e “problematico” della famiglia, decide di andare controcorrente rifiutando gli studi universitari.

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“Se perdessi tutto mi troverei un lavoro da Barman”

Mark Cuban

Mark Cuban, miliardario proprietario dei Dallas Mavericks

“Se perdessi tutto mi troverei un lavoro da Barman”

Mark Cuban, miliardario proprietario dei Dallas Mavericks


Mark Cuban è un imprenditore americano miliardario – attenzione, non parliamo di milioni ma di miliardi di dollari – e proprietario, tra le tante cose, della squadra di basket dei Dallas Mavericks che nel 2011 ha vinto il titolo NBA guidata dall’hall of famer Dirk Nowitzki.

Durante una curiosa intervista in cui gli è stato chiesto se sarebbe in grado di riconquistare tutto quello che ha ottenuto nella sua carriera, ha risposto:

“Se perdessi tutto in una notte, compresi i miei risparmi e la mia casa, e dovessi ricominciare dall’inizio farei due cose: mi troverei un lavoro da barman di notte, mentre di giorno farei il venditore.”

Cuban ha inoltre aggiunto che “Per essere di nuovo miliardario servirebbe anche fortuna, ma per diventare multi-milionario non ci sarebbe alcun problema.”

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Copiare è “bello”, ma ORIGINALE è meglio

corso_barman_originale

Corso Barman ORIGINALE

Corso Barman ORIGINALE

Copiare è “bello”, ma ORIGINALE è meglio

La natura da un lato ci suggerisce che siamo tutti uguali: abbiamo occhi per guardare, gambe per camminare, una bocca per parlare… Dall’altro lato, però, ci dice anche che ognuno di noi è unico e originale, a modo suo, e quello che c’è nella tua testa non potrà mai essere perfettamente identico alle cose che pensa chi ti sta davanti.

A volte capita di incontrare qualcuno con le nostre stesse aspirazioni, che condivide con noi persino sogni e fantasie, o magari una specie di gemello separato alla nascita che completa le frasi che stavamo per pronunciare come se ci leggesse nel pensiero, eppure anche in quei casi ci saranno sempre delle sfumature in grado di distinguerci da chiunque altro. L’originalità è proprio l’affermazione della nostra unicità in un mondo in cui sempre più persone passano il loro tempo a copiare il percorso fatto da altri, anziché tracciare il loro.

Essere originale non significa necessariamente “migliore” o “peggiore” di qualcuno. Non si tratta di una gara a punti: vuol dire essere noi stessi e portare avanti con dignità ciò che ci contraddistingue dal resto del mondo.

Che merito abbiamo nell’ottenere il successo, se nel farlo abbiamo semplicemente copiato il lavoro di qualcun altro senza metterci del nostro?

Attenzione, non sto dicendo che devi “reinventare la ruota” ogni volta che stai per realizzare un progetto. È senza dubbio importantissimo imparare dagli altri e assorbire l’esperienza di chi ha già affrontato e risolto determinati problemi prima di noi, ma poi il nostro compito dovrebbe essere quello di migliorare le idee di chi ci ha preceduto per ottenere dei risultati ancora più eccellenti.

È esattamente quello che hanno fatto i primi Trainers della MIXOLOGY Academy rispetto agli insegnamenti ricevuti dal sottoscritto e dal mio socio Luca, ed è quello che continua a succedere con i Trainers venuti dopo e i nostri stessi allievi, che anno dopo anno diventano dei bartender sempre più performanti di quanto io non sia mai stato!

Magari non mi crederai, ma ai miei tempi non ero un barman così malvagio, eppure i risultati che ho raggiunto a livello professionale dietro al bancone non si avvicinano neanche lontanamente a quelli dei vari Riccardo Cerboneschi o Renato Tonelli, che si sono guadagnati finalissime e vinto gare di prestigio internazionale. Riccardo, passato alla ribalta come barman di “Locale” a Firenze (eletto n.1 in Italia qualche anno fa e n.39 della World’s 50 Best Bars al momento in cui sto scrivendo) è arrivato alle finali nazionali della Campari Competition, mentre Renato, che lavora nel famosissimo Dante di New York (ex n.1 al mondo e costantemente nelle classifiche dei migliori cocktail bar d’America), è diventato Bartender of the Year 2023 vincendo la Diageo World Class degli Stati Uniti, classificandosi poi nella top 12 durante la finale mondiale di San Paolo, in Brasile.

Competizioni a parte, non ho nemmeno mai calcato dei palcoscenici importanti come quelli di Mattia Ruggieri e Paolo Maffietti, che nel loro curriculum possono vantare locali Top a livello internazionale come Dry Martini a Barcellona e Maybe Sammy a Sidney, in Australia.

Qui sotto trovi una video intervista fatta a Mattia mentre era negli Stati Uniti, pochi mesi prima che approdasse a Barcellona al Martini Dry.

Evidentemente, il metodo di lavoro che io e Luca abbiamo sviluppato nei primi anni 2000 perfezionando gli standard del passato, è stato ulteriormente e continuamente migliorato da tutte le persone che sono passate per le nostre aule, e andando avanti, i contributi di ogni persona che studierà e lavorerà con noi consentirà di alzare sempre di più l’asticella a vantaggio dei nuovi studenti.

È un circolo virtuoso che non si ferma mai, un po’ come per i record nell’atletica: prima o poi ci si abitua all’idea che sia normale raggiungere certi obiettivi, finché si trova il modo di superarli.

Si chiama EVOLUZIONE ed è la stessa cosa in antichità ha portato l’essere umano ad alzarsi su due gambe per scrutare l’orizzonte e cacciare meglio le sue prede.

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Evoluzione Umana / Tratto da HORSEY – Los Angeles Times 2012

Molti della mia età, per non parlare della generazione dei miei genitori, vedono i giovani d’oggi come un mancato successo – o forse dovrei dire un fallimento dell’evoluzione.

Ragazzi e ragazze che, anziché approfittare dei loro anni migliori per costruirsi un futuro che valga la pena di essere vissuto, passano giornate intere appiccicati allo smartphone condividendo video inutili con gente che nemmeno conoscono. Se il fratello, l’amico e il cugino più grande hanno iniziato a lavorare in un call center dopo aver preso una Laurea (che probabilmente non sfrutteranno mai), loro fanno la stessa cosa perché gli sembra l’azione più logica da intraprendere in una società che è più brava a copiare che a costruirsi delle alternative di valore.

Devo ammettere che anche la mia personale fiducia nelle nuove generazioni ogni tanto barcolla quando assisto a certe scene, ma poi metto piede in Accademia e mi accorgo che non tutti i giovani scelgono di vivere come dei cloni o di trascinarsi come certi zombie che si vedono in giro.

Osservando gli allievi che frequentano per mesi le aule della MIXOLOGY Academy prima di diventare dei professionisti ben pagati, percepisco la stessa voglia di farcela che avevo io quando ho iniziato a fare il barman tanto tempo fa.

Vedo persone che non si vogliono arrendere alla favola delle nuove crisi, del “non c’è lavoro”, e soprattutto persone che non vogliono accontentarsi di fare la classica fine dell’italiano medio: restare a casa con mamma e papà fin oltre i 30 anni, senza una carriera o una qualsivoglia prospettiva di futuro.

I nostri ragazzi, invece di lamentarsi e basta, hanno capito che in Accademia possono imparare una professione che gli permette di andare a lavorare e vivere all’estero, se lo desiderano. Altri, invece, hanno realizzato che le competenze che gli insegniamo possono essere usate per cambiare il nostro malandato Paese, e fanno impresa avviando nuovi locali a casa propria, nonostante le tasse e tutte le difficoltà intrinseche che deve affrontare un imprenditore in Italia.

Quando metto piede in una delle sedi di MIXOLOGY Academy, vedo persone che non si limitano a copiare quelli della loro generazione che restano senza un futuro, trovando al contrario la forza di affermare la loro unicità nel mondo. E devo dire che è una soddisfazione enorme avere la possibilità di aiutare così tanti giovani e meno giovani a realizzare le loro imprese.

Studenti Mixology Academy

Studenti MIXOLOGY Academy

D’altro canto, nello stesso settore della formazione bar c’è un diffuso “mal di evoluzione”: gente che insegna le stesse cose di 100, 50, o 30 anni fa così come si facevano allora, che è l’esatto opposto del nostro modo di lavorare (e vivere).

Anzi, ti dirò di più.

Più passa il tempo, più noi cresciamo come istituzione ed otteniamo successi, e più queste persone iniziano a scimmiottarci (tradotto, copiarci).

Per anni siamo stati attaccati perché eravamo “diversi” e non rispettavamo il patto non scritto di non concorrenza tipicamente italiano. Secondo certe persone, tutti i titolari di impresa di una certa categoria dovrebbero vendere gli stessi identici prodotti e servizi al medesimo prezzo, e questo per non rischiare di “rubare clienti” al collega di turno.

Notizia del giorno: quello non sarebbe un mercato libero, ma una specie di mafia in cui chi non rispetta delle regole stabilite dall’unico che ci deve guadagnare a discapito di tutti gli altri viene vessato e punito.

La “non concorrenza”, significa mantenere le cose così come sono, per sempre. È una condizione statica in cui non si migliora mai nulla perché non c’è spinta a conquistare alcun mercato. All’opposto, il mercato libero e quindi la concorrenza, sono i presupposti della crescita, della ricerca di soluzioni nuove che spostino il mercato stesso attraverso le scelte dei clienti.

Non so se mi stai ancora seguendo, ma quello che sto cercando di spiegarti è che non devi lasciare mai che qualcuno ti dica cosa puoi o non puoi fare fintanto che il tuo scopo è portare valore alle persone.

Se io e la MIXOLOGY Academy non avessimo tenuto botta agli insulti, agli attacchi e alle intimidazioni ricevute per il nostro modo di essere e fare le cose diversamente, oggi non esisterebbero le storie dei vari Riccardo, Renato, Paolo e Mattia, né delle oltre 14.000 persone che hanno cambiato la propria vita con il nostro aiuto.

Se noi non avessimo avuto ragione nel portare avanti la nostra rivoluzione in questo settore, sdoganando tutte quelle credenze che gli impedivano di crescere, oggi quegli stessi concorrenti che ci sfottevano non ci starebbero imitando in tutti i modi.

Ci sono più scuole da barman che hanno cambiato il loro nome per renderlo il più simile possibile al nostro, inserendo la parola Academy o Accademia al posto di “School” dopo anni in cui quest’ultima aveva fatto parte del loro marchio.

Alcuni, dopo una vita in “viola”, sono passati improvvisamente all’arancione – il colore aziendale di MIXOLOGY Academy dal giorno zero – ritappezzando sito web e aule.

Altri hanno addirittura tirato fuori dei servizi che vorrebbero ricordare il nostro “Anno Accademico”, ma con un piccolo problema di fondo:

se hai una struttura che a malapena ha 1 aula con una decina di postazioni, come fai a garantire a tutti la frequenza di quelle stesse postazioni per 1 anno o più come facciamo noi?

Per noi questo servizio è alla base del metodo di insegnamento che adottiamo, perché il concetto è che ognuno ha dei tempi di apprendimento diversi, quindi alcuni impiegano 1 mese ad imparare certe cose, altri magari 1 anno. Seguendo questo ragionamento, abbiamo progettato le sedi che ci ospitano proprio per poter accogliere fino a 200 studenti circa al giorno, ed è per questo che abbiamo creato le più grandi Accademie al mondo, perché se non abbiamo almeno 600/700 mq a disposizione, diventa impossibile riuscire ad insegnare come riteniamo che sia meglio per gli allievi dei nostri corsi.

MIXOLOGY Academy Scuola Barman Milano

Una delle sedi MIXOLOGY Academy

Per certa gente, invece, ogni scusa è valida per provare a imbrogliare aspiranti barman come potresti essere tu, spacciando promesse che non potranno mai mantenere.

E c’è anche chi si è spinto oltre:

  • creando finti albi professionali (poi ritirati dopo una denuncia del nostro studio legale)
  • mettendo una sede fittizia su Google Maps a pochi metri dalla nostra per provare a rubarci qualche cliente
  • spacciandosi per MIXOLOGY Academy al telefono
  • facendo annunci pubblicitari a nostro nome
  • e addirittura rubando soldi a qualche ragazzo che ci era cascato

E potrei tirare fuori molti altri episodi, spesso finiti in mano agli avvocati.

Sono modi strani di affermare che siamo noi i cattivi, non trovi? E tutto questo solo per aver migliorato il settore cambiando le regole del gioco.

Invece di accontentarci di fare il compitino con il minimo sforzo, abbiamo scelto di portare avanti un progetto diverso sviluppando metodi di lavoro e tecniche che migliorassero l’eredità del passato per il bene dei nostri studenti. È così che è nato il metodo scientifico che abbiamo battezzato Global Bartending, ed è secondo questa stessa filosofia che ogni giorno perfezioniamo tutti gli aspetti della formazione e del lavoro al bar.

Sono sempre stato una persona un po’ fuori le righe, e di certo non si può dire che non sia cresciuto facendo di testa mia. Forse è proprio per questo che sono orgoglioso e felice di aver trasmesso il “virus dell’originalità” ai miei collaboratori di MIXOLOGY Academy e, di rimando, alle migliaia di allievi che frequentano da anni i nostri corsi.

Qualunque cosa sceglierai di fare nella vita, ti invito a trovare la tua strada personale e a non farti influenzare da tutte le persone che ti daranno addosso solo perché avrai avuto il coraggio di cambiare.

Il fatto che tu possa avere successo facendo scelte diverse dagli altri è esattamente il motivo che scatenerà la loro ira, ma per esperienza ti posso garantire che tutte quelle vocine, dalla vetta della montagna che avrai scalato, si trasformeranno in un lontano ricordo – e alla fine ne sarà assolutamente valsa la pena!

Se lo desideri, da QUI puoi prenotare un appuntamento telefonico per parlare con una delle Tutor di MIXOLOGY Academy (e non con qualcuno che sta provando a spacciarsi per noi)! 🙂

Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre.

Ilias Contreas

P.S. Se hai intenzione di crescere anche tu nel settore del bartending (anche se hai zero esperienza) e non sai da dove cominciare, allora dai un’occhiata QUI


Il mondo può essere un gran brutto posto se…

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Il mondo può essere un gran brutto posto se…

Il mondo può essere un gran brutto posto

(Se non hai gli strumenti giusti per affrontarlo)


Quante volte ti è capitato nella vita di sentirti dire che non potevi fare qualcosa?

Non mi riferisco ai semplici divieti che hanno più o meno ragione di ordinare il nostro quotidiano, ma alle tue aspirazioni e ai tuoi sogni.

Quando eri piccolo col sorriso sulle labbra ti hanno detto che non potevi fare l’astronauta, né il calciatore o magari il pompiere.

Quando sei cresciuto un po’ ti hanno deriso quando parlavi di voler diventare una persona importante, girare il mondo e fare la bella vita.

Oggi ti dicono che se non sei nato con la camicia, se non sei un figlio di papà, non riuscirai mai a sfondare e a realizzare tutti i tuoi sogni.

Sei troppo giovane, o sei troppo vecchio.

Sei troppo scuro di pelle, o sei troppo brutto.

Non sei abbastanza alto, né muscoloso.

Sei straniero, o sei del sud e il tuo accento non piace.

Hai gusti sessuali che non stanno bene, o ti vesti troppo “strano”.

Non hai abbastanza esperienza, o ne hai troppa per un certo tipo di lavoro.

C’è sempre qualcosa che non va in te, non è così?

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L’Importanza vitale dei Barman nei Locali

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Intervento al Master de Il Sole 24 Ore

L’Importanza vitale dei Barman nei Locali

Intervento al Master di Specializzazione “MANAGEMENT NELLA RISTORAZIONE” de Il Sole 24 Ore

 

Qualche giorno fa sono stato invitato a fare un intervento didattico al Master di Specializzazione “Management nella Ristorazione” organizzato da Il Sole 24 Ore e, nelle prossime righe, desidero riportarti un estratto della mia presentazione.

Gli organizzatori dell’evento, che ha raccolto da tutta Italia imprenditori e futuri imprenditori nel settore del Food & Beverage, mi hanno chiamato come ospite per condividere con i partecipanti il mio punto di vista sull’importanza dei collaboratori all’interno di un’azienda.

Forse la parola “azienda” ti suona un po’ strana pensando al mondo dei locali, ma se ci pensi bene ogni bar, pub o discoteca altri non è che un’azienda vera e propria che vende caffè, birre o cocktail:

  • ci sono uno o più proprietari e quindi i dipendenti come bar manager, barman e camerieri;
  • ci sono le merci, ossia le bevande da vendere;
  • e poi ci sono i clienti, le persone che vanno nei locali e spendono il loro denaro per consumare le bevande.

Per quanto fare il barman a detta di molti sia il lavoro più bello del mondo, non devi dimenticare che lo scopo del tuo servizio è tenere in vita il locale (l’azienda) che ti sta pagando.

Accogliere un cliente, interagirci e servirgli un drink perfetto in tempi brevi sono solo alcune delle cose indispensabili perché la tua azienda possa funzionare bene.

Immagina se per fare ogni cocktail usassi molto più alcol di quello che serve effettivamente: ogni bevanda venduta, anziché costare quello che era stato stabilito dal bar manager quando ha pianificato il menu, costerebbe all’azienda molto di più, impedendogli di fatto di avere il guadagno necessario per sopravvivere.

Sopravvivere, per un locale come una qualsiasi altra azienda, significa guadagnare abbastanza dalle bevande vendute per pagare le materie prime, l’affitto delle mura, le bollette di luce e gas, le interminabili tasse dovute allo Stato Italiano e, ovviamente, il tuo stipendio. Continua a leggere


Scuola Barman

scuola barman

Scuola Barman

Scuola Barman

Come scegliere quella più adatta a te

 

Se sei alla ricerca di una scuola barman in cui seguire un corso di formazione, ci sono alcune cose molto importanti che devi sapere.

Innanzitutto esistono diversi tipi di scuole barman, ognuna con una specializzazione totalmente diversa da un punto di vista professionale.

Nello specifico, le scuole barman possono essere raggruppate in 4 macro-categorie:

  1. Scuola Barman di Flair Acrobatico;
  2. Scuola Barman con Metodo Classico;
  3. Scuola Barman tradizionale con Metodo American Bar (Bartender School);
  4. Accademia Barman con Metodo Global Bartending.

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Corso Barman Milano

corso barman milano

Corso Barman Milano

Corso Barman Milano

Ci vediamo al Duomo

 

Tanti anni fa la mia vita è cambiata completamente.

Ero uno studente come tanti che non aveva assolutamente idea di cosa fare del proprio futuro, finché il caso mi ha trascinato dietro un bancone a Londra.

Sono andato lì per gioco, forse un po’ per vincere una scommessa con me stesso, ma la verità è che ho conosciuto un mondo nuovo e una vita parallela di cui mi sono innamorato.

Ti va di andare a fare il barman a Londra quest’estate?

“Perché no!?!” risposi.

Da allora sono successe molte cose e oggi, tramite la MIXOLOGY Academy, provo a dare ai ragazzi e alle ragazze in cerca di una strada da seguire una nuova occasione di vita, condividendo tutta la mia esperienza.

Durante il mio percorso ho conosciuto e iniziato a collaborare con alcuni di questi giovani affamati di vita proprio come lo ero io, ed è grazie a queste persone che oggi MIXOLOGY Academy è la più grande Accademia nel settore del Beverage in tutta Europa – e da quanto sembra anche un po’ più in là…

Fa strano anche a me dirlo, figuriamoci scriverlo, eppure i numeri parlano di migliaia di bartender che si sono formati nelle nostre aule per intraprendere una nuova e affascinante carriera professionale.

Con il passare degli anni ci siamo spostati da un piccolo locale a Trastevere ad una sorta di garage, fino alle strutture che ci ospitano oggi con almeno 600 metri quadri divisi tra 5 aule ed oltre 90 postazioni ad Accademia.

Se non hai mai visto una delle nostre Accademie di persona ti invito a fare comodamente da casa tua un Tour Virtuale delle nostre strutture oppure, se sei in vena di due risate, a girare per le aule insieme a “Banano” attraverso il Video qui sotto. 🙂

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Personal Branding

personal branding

Personal Branding

Personal Branding

Come diventare Barman e avere Successo

 

Molto probabilmente questa è la prima volta nella tua vita che senti parlare di Personal Branding.

Quindi, cos’è e a cosa serve il Personal Branding?

Il Personal Branding, per riassumerlo in due parole, è il Marketing di te stesso.

Ti mette nelle condizioni di prendere veramente in mano la tua vita lavorativa e di iniziare a crearti lo stipendio che vuoi tu.

Più facile a dirsi che a farsi, ma il Personal Branding si basa sulle stesse tecniche che permettono alle grandi aziende di fatturare milioni (o miliardi) convincendo le persone che hanno bisogno proprio di loro e dei loro prodotti.

Pensaci bene: quando diventi un professionista e cerchi lavoro, qualunque sia il tuo settore, tu vendi la tua professionalità ai tuoi possibili futuri datori di lavoro.

In quel momento diventi il prodotto di te stesso e il tuo compito è venderti al miglior cliente possibile a peso d’oro!

Chi non conosce il Personal Branding ovviamente finisce con il “regalarsi al primo che capita” e questo è uno dei tanti motivi per cui la maggior parte delle persone fa fatica ad arrivare a fine mese, soprattutto in Italia dove Marketing e derivati sono delle entità extra-terrestri. Continua a leggere