MIXOLOGY Academy: La Fabbrica dei Sogni Realizzati

MIXOLOGY Academy

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La Fabbrica dei sogni realizzati

Quando frequentavo ancora il Liceo, ero un ragazzo come tanti che non aveva la più pallida idea di chi o cosa volesse diventare da grande.

Sognavo di fare lo scrittore e di vivere viaggiando, mentre lavoravo ai miei libri da un tavolino vista mare di volta in volta in un paradiso diverso – rigorosamente in calzoncini corti, sia chiaro – ma ero cosciente che scrivere poteva non essere un mezzo di sopravvivenza sufficiente, né per un viaggio continuo intorno al mondo, né per evitare la fame.

La mia e la tua generazione, in particolar modo in Italia, sono state abituate a credere che il successo è una questione di fortuna e che questa fortuna ricade solo su poche, pochissime teste.

Puoi essere bravo quanto vuoi, ma questo non significa che tu debba o possa riuscire in un obiettivo.

Anche io, così come milioni di altri giovani italiani dal nord al sud, mi sono arreso a questa triste consapevolezza.

Così, ho cercato di ragionare e capire cosa avrei potuto fare per “campare”, con l’idea di scrivere libri nel tempo libero e provare comunque a realizzare il mio sogno – pur non puntandoci tutto il mio futuro.

E poi cosa è successo?

E’ successo che alla fine sono andato all’università come la maggior parte dei ragazzi che conoscevo e ho scelto la facoltà di Psicologia.

Pensavo che volendo fare lo scrittore, più che i libri e le poesie degli autori del passato avrei dovuto studiare le persone e il modo in cui queste ragionano.

In fondo, ogni racconto parla di vita: di uomini, donne e bambini e delle cose che gli accadono, per cui quale materia poteva essere più adatta per cercare di comprenderli e descriverli se non la Psicologia?

Se ci ragioni un po’, la cosa tutto sommato ha senso, non trovi?

Andrò avanti facendo finta che tu sia d’accordo con il mio progetto di studi giovanile…

Nei film holliwoodiani mi capitava spesso di vedere il terapista di turno che ascoltava, ragionava e in qualche modo aiutava i propri pazienti a ritrovare la retta via, e quel tipo di immaginario mi sembrava adatto al mio modo di essere, oltre che compatibile con l’hobby della scrittura.

I miei stessi pazienti sarebbero potuti diventare una fonte di ispirazione per qualche libro… Chissà!?! Magari qualcosa di buono sarebbe venuto fuori da questi pensieri un po’ strampalati!

Quindi, all’inizio del mio percorso universitario, decisi che avrei potuto fare lo psicologo di giorno e il romanziere di notte, come una sorta di supereroe moderno che usa la penna come arma segreta, e la cosa non mi dispiaceva affatto.

Peccato che addentrandomi nel panorama universitario, conoscendo i vari professori dai più giovani ai più affermati, facendo stage di lavoro e partecipando ad eventi e convegni, mi sono reso conto che il settore della psicologia in Italia non faceva per me.

Tutto era completamente diverso da come me lo ero immaginato e soprattutto il mercato del lavoro era stagnante, senza prospettive di rilievo a fronte di 10 o più anni di formazione (tutt’altro che economica) che avrei dovuto affrontare.

Fortunatamente, verso la fine del mio secondo anno di università è arrivato l’imprevisto che non ti aspetti, quello che ti cambia la vita in pieno stile “sliding doors”.

Un amico di infanzia con cui ero solito organizzare i classici festini alcolici a casa aveva deciso di partire per Londra per andare a fare il barman.

Fico – penso -, vengo anche io!

Nelle ultime settimane prima della partenza ho accumulato più nottate di quante riesca a ricordarne. Volevo dare tutti gli esami che mi erano rimasti per la sessione universitaria in corso e concentrarmi solo su questa nuova avventura, e alla fine sono riuscito a salire sull’aereo per Londra libero da qualsiasi impegno didattico.

Ero pronto per fare il barman per qualche mese, anche se in effetti non avevo nessun tipo di esperienza in quel senso, ma i problemi vanno affrontati uno alla volta, giusto?!?                   

Arrivato in Inghilterra, a forza di fare colloqui di lavoro ogni singolo giorno e grazie ad una buona conoscenza della lingua inglese (oltre ad un curriculum di 3 pagine completamente falso!), ho trovato un’opportunità in un bellissimo locale del centro che mi ha permesso di partecipare anche ad un training interno, e così è ufficialmente cominciata la magia!                                           

Lo so, non avrei dovuto giocare sporco, ma quando sei costretto a scegliere tra fare la fame e tornartene a casa, o inventarti qualcosa per trovare lavoro e inseguire il tuo sogno… Ti inventi qualcosa!

locali londra

Locali Londra – The Loop

Il training è stato abbastanza duro, per quanto breve, ma mi ha messo nelle condizioni di sopravvivere al primo turno della mia carriera in un cocktail bar.                

Fatta eccezione per i primi minuti di puro panico dietro al bancone, mi sono innamorato subito di quel mondo e dell’infinità di ingredienti che portano a QUEL drink servito al cliente che hai di fronte.

Non parlo solo dei vari distillati e liquori e del loro viaggio in giro per il mondo per raggiungere il tuo shaker – senza volermi addentrare nella lavorazione, a volte di decenni, per realizzare una singola bottiglia di spirito -, ma di tutta l’incredibile organizzazione di persone che serve per tenere in vita un locale e farlo funzionare al meglio.

Tutto per un bicchiere con del liquido colorato, spesso consumato in pochi secondi…

Le aziende più classiche producono scarpe, viti o software: dietro al servizio di un cocktail invece si nasconde il mercato del divertimento e farne parte per me è stato qualcosa di esaltante!

In poco tempo, partendo letteralmente da zero, mi sono ritrovato a fare carriera in questo locale diventandone supervisore e tutor per la formazione.

L’entusiasmo per quello che stavo facendo mi portava ad impegnarmi più degli altri, studiare più degli altri e produrre più di qualsiasi veterano, facendomi bruciare le tappe nelle gerarchie dell’azienda in cui stavo lavorando.

Improvvisamente, a vent’anni mi sentivo QUALCUNO.

Non fraintendermi, per “QUALCUNO” non intendo un VIP o chissà chi, ma una persona utile e funzionale ad un progetto.

Da un lato mi si prospettavano 10 anni di studio all’Università e opportunità di lavoro poco stimolanti; dall’altro lato, invece, potevo iniziare a lavorare (e guadagnare bene) da subito facendo qualcosa che mi divertiva e mi soddisfaceva, oltre ad offrirmi incredibili possibilità di fare carriera.

Negli anni sarei potuto diventare manager di quello o di altri locali e magari, un giorno, avrei potuto aprire una mia catena!

Ovviamente che cosa ho scelto?

Sono tornato in Italia a finire gli studi nonostante una proposta di aumento di stipendio da capogiro.

So cosa stai pensando – che sono stato uno sciocco, per non dire di peggio -, ma se in pochi mesi ero riuscito a crearmi un’opportunità di lavoro simile, ero certo che avrei potuto rifarlo anche in futuro.

Per il momento sentivo di dover completare il mio percorso universitario prima di mollare tutto definitivamente.

Tuttavia, anche se sono tornato sui libri non ho voluto abbandonare ciò che avevo imparato a Londra, così ho iniziato a lavorare come barman in Italia per essere economicamente indipendente dai miei genitori.

Con il passare delle settimane mi sono sentito attrarre sempre di più dal mondo della miscelazione e ciò che sarebbe accaduto dopo posso definirlo con una sola parola:

INEVITABILE.

Di lì a pochi anni ho iniziato ad insegnare nella scuola in cui ho approfondito le tecniche americane del bartending, poi ho aperto i miei primi cocktail bar e alla fine… Ho fondato la MIXOLOGY Academy, l’Accademia professionale per bartender!

MIXOLOGY Academy

MIXOLOGY Academy

Tornando coi ricordi ai miei primi giorni al bancone a Londra, mai avrei potuto immaginare di aprire dei locali miei, né tanto meno di fondare una mia accademia per barman. E’ un qualcosa che tutt’ora mi sembra assurdo, se non impossibile… Ma per l’appunto, inevitabile.

Diventare barman mi ha permesso prima di sostentarmi, e poi di dare inizio ad un percorso professionale di enorme soddisfazione sotto ogni punto di vista. Ed è proprio per questo che ho voluto creare un luogo in cui (soprattutto) dei giovani come lo ero stato io potessero acquisire gli strumenti indispensabili per intraprendere la mia stessa carriera lavorativa.

Dico “soprattutto” i giovani perché le crisi perpetue, che ormai sono un marchio di fabbrica tutto italiano, mi hanno insegnato che ad aver bisogno di una strada da seguire non sono più solo i ventenni che intasano le università e il divano di mamma e papà senza trovare sbocchi lavorativi, ma anche i trentenni, i quarantenni e i cinquantenni costretti a reinventarsi dopo un licenziamento improvviso.

Poi non mancano quelli che iniziano a fare un lavoro che non gli piace e arrivano presto ad odiare la loro quotidianità priva di alcuno stimolo o soddisfazione.

In questo mare di insoddisfazione, MIXOLOGY Academy si pone come un tramite tra delle persone che hanno voglia di realizzare qualcosa di importante, indipendentemente dall’età e dal loro background di studi/esperienze, ed un mercato che nell’ultimo decennio è letteralmente esploso alla faccia della crisi.

Ai miei tempi bastava saper fare un Long Island Ice Tea e ti potevi considerare un barman decente, ma (per fortuna) negli anni il livello si è alzato tantissimo e in Accademia ci siamo impegnati per fare in modo che i nostri studenti non fossero semplicemente in linea con la concorrenza, ma un passo avanti a tutti gli altri.

È per questo che abbiamo sviluppato un metodo di lavoro scientifico, il Global Bartending, e continuato a studiare e sperimentare in ogni ambito della miscelazione, dalla caffetteria fino alla molecular mixology, letteralmente chimica applicata alla creazione di drink innovativi attraverso l’alterazione dello stato degli ingredienti da liquido, a solido, ad aeriforme. Grazie alla “miscelazione molecolare” oggi è possibile dare vita a delle composizioni davvero uniche, molto più che semplici cocktail!

Tuttavia, oltre ad offrire agli allievi le tecniche e le conoscenze più efficaci e all’avanguardia – che a me mancavano TOTALMENTE prima di partire per Londra -, così da metterli nelle migliori condizioni di fare carriera, la dote che io e i tanti Trainer della MIXOLOGY Academy cerchiamo di trasmettere è una spinta inarrestabile verso la realizzazione del proprio sogno, qualunque esso sia.

Mi torna alla mente la storia di Simone Migliaccio, un ragazzo che riparava part-time impianti audio per le automobili in una periferia romana.

Si era presentato in Accademia con un biglietto per Londra e l’esigenza di imparare a fare il barman alla meno peggio entro la vicina partenza. A distanza di qualche anno, Simone è diventato Bar Manager e poi General Manager di un nuovo punto vendita di una delle più importanti catene di cocktail bar della capitale inglese. Non contento, di recente ha messo in leva le competenze acquisite e i soldini accumulati durante la sua carriera manageriale per darsi all’imprenditoria.

Penso a Marco Rodocanachi, entrato per la prima volta in aula con il fare di un ragazzetto che non sapeva assolutamente nulla del mondo degli adulti, ma pronto ad affrontare le sue paure e a farsi strada tra i grandi.

Quando ancora vivevo in Italia, Marco è venuto a trovarmi in una delle sedi di MIXOLOGY Academy per un saluto prima di tornare in Australia, dove ha iniziato a lavorare come consulente per i locali dopo una brillante carriera come barman tra Inghilterra, Spagna e ovviamente la terra dei canguri. Successivamente, Marco si è spostato ancora una volta in Nuova Zelanda, dove oggi lavora come Bar Manager in attesa di aprire il suo primo locale.

Romina Licata ha affrontato le enormi difficoltà per ottenere la Green Card negli Stati Uniti e ancora oggi cavalca il sogno americano così come Renato Tonelli , che dopo alcuni anni in Australia si è trasferito a New York presso Dante, uno dei migliori locali al mondo e da non so quanto tempo membro fisso della World’s 50 Best Bars.

Poi c’è Camilla Di Felice ho proseguito i suoi studi ed è arrivata a partecipare alla Word Class Experience by Diageo, un evento che coinvolge tutti i migliori bartender a livello internazionale, e a proposito di World Class…             

Lo stesso Renato Tonelli che ho citato qualche riga fa, non solo ha partecipato anche lui a questa competizione, ma ha anche vinto la Selezione Nazionale negli Stati Uniti di Austin 2023 per poi arrivare nella Top12 mondiale! Un risultato pazzesco!

Renato Tonelli Vincitore competizione Barman

Renato Tonelli Vincitore competizione Barman

Voglio condividere con te l’articolo con il video della vittoria negli USA di Renato perché sarebbe il coronamento di un sogno se un giorno ti ritrovassi anche tu su un palco così importante, e chissà che questo video non ti sia di ispirazione! 🙂

CLICCA QUI PER ACCEDERE AL VIDEO DI RENATO

Tra l’altro, se ti affascina l’argomento “lavoro all’estero”, qui sotto trovi una raccolta con decine e decine di interviste che sto portando avanti nel tempo facendomi raccontare, in prima persona dai nostri stessi studenti, le loro avventure e i loro successi in giro per il mondo.

Non posso non citare Edoardo Bottiglieri che pochi anni dopo il corso è diventato Bar Manager e Brand Ambassador di una storica azienda italiana di liquori, o Angelo Pinelli che tutt’ora collabora come Trainer con MIXOLOGY Academy e BAR WARS, uno dei miei brand, oltre a gestire Triplo Cocktail Bar, il locale che ha aperto insieme a Gabriele Costanzo (anche lui “sfornato” dalle nostre aule).

Un pensiero speciale va anche ad Andrea Macheda, Alessio Fantini che ancora giovanissimi hanno aperto un locale a Formentera, anche se oggi Andrea è tornato in Italia dove sta aprendo un punto vendita dopo l’altro della sua catena di ristoranti – tra l’altro in società con Simone Marcellini, che dopo aver studiato con noi è stato anche Trainer dell’Accademia per parecchi anni.

Come avrai intuito, di storie come queste ce ne sono a centinaia, e questo considerando solo i ragazzi e le ragazze che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente tra le migliaia di allievi di successo che dal 2008 hanno reso così importante il lavoro della MIXOLOGY Academy. Sul nostro canale YouTube e sul sito ufficiale www.corsiperbarman.it nella sezione TESTIMONIANZE, trovi già parecchie recensioni, ma in qualsiasi momento attraverso i contatti dello stesso sito potrai richiedere allo staff dell’Accademia il libro (di oltre 250 pagine) in cui le abbiamo raccolte quasi tutte.

Negli ultimi anni abbiamo registrato un tasso di conversione formazione/lavoro fino al 98,19%: praticamente lo scorso anno quasi 10 persone su 10, di quelle che si sono diplomate in Accademia, hanno poi trovato lavoro entro 3 mesi – e i nostri Global Bartender hanno centrato il 100% di conversione corso/lavoro nello intervallo di tempo!

Sono proprio questi numeri e queste storie a rendere la MIXOLOGY Academy la fabbrica dei sogni realizzati.

Non posso che essere orgoglioso dell’impatto che l’Accademia ha avuto e continua ad avere sulla vita di così tante persone, è un pensiero che mi fa sentire incredibilmente realizzato, ma la cosa che mi dà più soddisfazione è incontrare i nostri studenti in aula o nei locali in cui lavorano quelle rare volte in cui sono di passaggio in Italia. Nei loro occhi rivedo spesso la stessa energia che sentivo io nel cavalcare il mio bancone bar, e questo risveglia in me il piacevole ricordo del percorso che mi ha portato dove sono oggi.

Ammetto che un po’ mi dispiace aver dismesso camicia nera e borsa da barman, ma d’altra parte nella mia veste attuale mi rendo conto di poter aiutare molte più persone, dando ulteriore valore al mio tempo. Fare l’imprenditore comporta tonnellate di impegni e responsabilità, ma se la cosa ti permette di fare qualcosa di davvero significativo per il tuo angolo di mondo (e in più ti diverti nel farlo), allora non c’è nulla che possa distoglierti da quella missione.

Questo almeno è quello che mi racconto per farmela passare!

Scherzi a parte, se lavorassi ancora di notte probabilmente non sarei mai riuscito a realizzare il mio sogno di fare lo scrittore, un “hobby” che mi ha portato alla pubblicazione di alcuni libri tra cui questo qui. 🙂

diventare barman

Diventare Barman

D’altronde non potevo non dedicarne uno a questa parte così importante della mia vita, e la speranza è che queste pagine possano essere di aiuto e di ispirazione per altri che si stanno chiedendo se intraprendere o meno questa strada, proprio come ho fatto io e come hanno fatto così tanti allievi passati dalle aule di MIXOLOGY Academy.


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So bene che diventare barman non è una cosa per tutti: se preparare cocktail incredibili, conoscere persone nuove ogni sera e crescere nel mondo dei locali non ti attira, è inutile quanto studiare all’Università una materia che trovi noiosa, o come ripetere ogni giorno un lavoro deprimente. Penso che di vita ne esista solamente una, per cui sprecarla facendo un qualcosa che ti toglie il sorriso sia il peggior crimine che tu possa commettere contro te stesso/a.

D’altro canto, se hai anche solo il sospetto che fare carriera nel settore del beverage – o se preferisci chiamarlo così, nel mercato del divertimento – possa essere la strada giusta per te, allora spero di poterti incontrare in aula o in qualche locale, prima o poi!

Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre.

Ilias Contreas

PS Se vuoi muovere i primi passi in questo mondo, allora approfitta di un Corso Barman GRATIS presso una delle sedi nazionali della MIXOLOGY Academy: ti basta inserire nome, cognome (per non confonderti con un altro Marco o Giulia 🙂 ) ed email principale nel box che trovi qui sotto!

PPS Normalmente questo corso ha un valore di 100€, ma se prenoti subito sei ancora in tempo per farlo Gratis!

 

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