Il mondo può essere un gran brutto posto se…

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Il mondo può essere un gran brutto posto se…

Il mondo può essere un gran brutto posto

(Se non hai gli strumenti giusti per affrontarlo)


Quante volte ti è capitato nella vita di sentirti dire che non potevi fare qualcosa?

Non mi riferisco ai semplici divieti che hanno più o meno ragione di ordinare il nostro quotidiano, ma alle tue aspirazioni e ai tuoi sogni.

Quando eri piccolo col sorriso sulle labbra ti hanno detto che non potevi fare l’astronauta, né il calciatore o magari il pompiere.

Quando sei cresciuto un po’ ti hanno deriso quando parlavi di voler diventare una persona importante, girare il mondo e fare la bella vita.

Oggi ti dicono che se non sei nato con la camicia, se non sei un figlio di papà, non riuscirai mai a sfondare e a realizzare tutti i tuoi sogni.

Sei troppo giovane, o sei troppo vecchio.

Sei troppo scuro di pelle, o sei troppo brutto.

Non sei abbastanza alto, né muscoloso.

Sei straniero, o sei del sud e il tuo accento non piace.

Hai gusti sessuali che non stanno bene, o ti vesti troppo “strano”.

Non hai abbastanza esperienza, o ne hai troppa per un certo tipo di lavoro.

C’è sempre qualcosa che non va in te, non è così?

Ti costringono ad accontentarti della sopravvivenza, quando la vita dovrebbe essere sinonimo di soddisfazione, gratificazione, dignità e soprattutto felicità.

Vivere va molto aldilà dell’arrivare a stento a fine mese facendo qualcosa che non ti piace, tutti i giorni per tutto il giorno.

Vivere dovrebbe essere un percorso di crescita continuo durante il quale migliorarsi per raggiungere i propri sogni.

Come tanti da piccolo io sognavo di fare il pirata e di navigare i Sette Mari alla ricerca del tesoro più maestoso di tutti i tempi.

Crescendo quel sogno tanto buffo e infantile si è trasformato in qualcosa di diverso, ma non meno ambizioso.

Le esperienze che ho fatto e che continuo a fare ogni giorno mi hanno permesso di realizzare tanti piccoli-grandi sogni, ma soprattutto mi hanno insegnato che godersi il viaggio, più che la meta, è la vera chiave per essere felici.

Viaggiando ho avuto modo di vedere ragazzi e ragazze in ogni parte del mondo privati dell’entusiasmo per la vita e di quella scintilla che dovrebbe guidare la nuove generazioni verso il futuro.

Il ruolo dei giovani per natura è quello di sostituire e migliorare l’opera dei più grandi, eppure la società moderna prova ad insegnarci esattamente l’opposto.

Nonostante il mondo stia andando a rotoli e la crisi imperversi ormai da anni, i giovani – secondo loro – non sono mai abbastanza per fare meglio dei “grandi” che lo hanno ridotto così.

Quando ho iniziato a lavorare come barman tantissimi anni fa ero un giovane come tanti. Andavo all’università (di rado) e non avevo bene idea di cosa fare della mia vita, finché un colpo di fortuna mi ha catapultato dietro ad un bancone bar di Londra a preparare cocktail.

Per la prima volta mi sono ritrovato a fare qualcosa che non solo era incredibilmente divertente, ma era un lavoro che mi stava permettendo di vivere senza i miei genitori in una città all’avanguardia e di costruirmi una carriera per il futuro.

In poco tempo mi sono ritrovato ad avere un ruolo di responsabilità nel locale in cui mi avevano assunto e, aldilà dello stipendio da capogiro che prendevo per essere un ventenne alle prime armi, avevo realizzato che ero stato capace di trasformare in realtà una fantasia nata per gioco. Una cosa che non capita né a tutti, né tutti i giorni.

Partendo da quella consapevolezza mi sono sentito adulto e vivo per la prima volta.

Avevo capito che se volevo realizzare un sogno qualsiasi, non dovevo fare altro che buttarmi e fare tutto il necessario per raggiungere il mio obbiettivo.

Quell’estate a Londra mi sono innamorato nel mondo del bar e dei cocktail e a distanza di qualche anno ho fondato la MIXOLOGY Academy, la prima Accademia professionale per barman in Italia, un luogo speciale che aiuta ragazze e ragazzi come lo ero io ai tempi ad acquisire gli strumenti necessari per diventare dei bartender di livello internazionale e realizzare i loro sogni di vita.

Fare il barman per me è stato un bellissimo trampolino di lancio per diventare prima manager e poi proprietario di un locale, fino ad imprenditore con diverse aziende soprattutto nel settore del Beverage, ma il mio traguardo più bello è stato vedere migliaia di allievi passati dalla MIXOLOGY Academy dare inizio alle loro carriere e alle loro nuove realtà proprio come avevo fatto io tanti anni prima.

Passare per le aule dell’Accademia e vedere tutti quei sorrisi e quegli sguardi affamati dalla voglia di arrivare, per poi condividere i loro successi professionali e personali, è senza ombra di dubbio la mia più grande fonte di gioia e soddisfazione quotidiana.

Se vuoi, qui trovi una mia intervista in cui racconto la mia storia sin dagli inizi.

Se continuerò ad essere un pirata arrembante come lo sono stato negli ultimi 20 anni, un giorno ci saranno delle sedi di MIXOLOGY Academy in tutto il mondo, ma nel frattempo so per certo di godermi il viaggio che sto facendo un passo alla volta grazie agli obiettivi raggiunti dai nostri allievi.

Che tu voglia diventare il più grande mixologist al mondo, manager o proprietario di una catena di locali, o qualsiasi altra cosa ti venga in mente, fallo e basta!

Non lasciare che qualcuno ti dica che non puoi, perché dipende solo ed esclusivamente da te.

Dovrai impegnarti, studiare, crescere e ogni tanto farai degli errori, come è successo anche a me, ma se farai tutto ciò che serve per arrivare nessuno potrà negarti il successo che desideri.

Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre.

Ilias Contreas

PS Se la carriera del barman, o per meglio dire “bartender”, ti ha sempre incuriosito, allora scopri tutto quello che c’è da sapere al riguardo CLICCANDO QUI

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