Borsa di Studio per Giovani

Borsa di Studio

Borsa di Studio

Borsa di Studio per Giovani

Quella strana cosa chiamata opportunità

 

Quando andavo alle scuole superiori ero il tipico secchione della classe.

I miei compagni mi chiamavano “macchinetta” perché qualunque fosse la materia da studiare, imparavo tutto quello che c’era da sapere in maniera fotografica e la ripetevo a pappagallo durante le interrogazioni.

Non ti ricordavi una formula, la data di una guerra, il nome di un personaggio storico o il passaggio di una poesia?

Niente paura, bastava chiedere a me: avevo sempre la risposta pronta e non sbagliavo mai!

Arrivata l’estate, come ogni anno, trascorrevo le mie vacanze in una qualche scuola all’estero per studiare l’inglese.

Sarei potuto andare al mare a divertirmi ma… Sì, lo ammetto: ero proprio un secchione!

Ovviamente avevo la fortuna di essere finanziato dal babbo che sapeva quanto lo studio e le esperienze lontano da casa fossero formative sotto tanti punti di vista.

Avevo già frequentato le aule di vari istituti ad Oxford e York in Inghilterra, ma quell’estate sarei andato niente meno che negli Stati Uniti d’America..!

Dire che ero eccitatissimo al solo pensiero di partire non renderebbe l’idea.

Sin da quando ero un bambino sognavo di scalare gli immensi grattacieli di città come New York e adesso stavo per andarci davvero, per altro senza genitori al seguito, ma in totale autonomia nonostante all’epoca avessi solo 15 anni.

Mi era già capitato di prendere l’aereo da solo, ma attraversare l’oceano per 10 ore a quell’età era tanta roba: mi sentivo già adulto!

Una volta atterrato all’aeroporto ho trovato uno degli insegnanti con cui avrei condiviso l’estate ad attendermi.

Solebury School

Solebury School

Era venuto apposta con la sua Jeep per prendermi ed accompagnarmi al collegio che si trovava a poco meno di 2 ore dall’aeroporto di Newark, nel New Jersey.

Durante tutto il tragitto non c’erano che immense distese di prati verdi, tutti perfettamente ordinati e disposti lungo la strada.

Cartelli, marciapiedi, semafori, l’erba stessa… Tutto era pulito e al suo posto, come se qualcuno fosse passato poche ore prima a dargli una sistemata – e forse era stato proprio così!

Arrivati al College (il Solebury School di New Hope in Pennsylvania), ci ritroviamo davanti un cancello con un muro che si estendeva a perdita d’occhio.

Dentro non c’erano che campi da calcio, tennis, basket e un immenso campo da golf da 18 buche, grande tanto da far impallidire un qualsiasi golf club italiano.

Avevo sentito dire che in America tutto è più grande, ma vederlo con i propri occhi è comunque impressionante!

La palazzina che ospitava gli alloggi, per quanto mi riguardava, poteva essere tranquillamente un albergo o una versione in mattoncini della Casa Bianca, e lo stesso si poteva dire della struttura in cui si trovavano le aule didattiche – una più bella e spaziosa dell’altra!

Solebury School Pennsylvania

Vista del Solebury School dall’alto

Non ho potuto fare a meno di chiedermi quanto avesse sborsato “il papy” per mandarmi in un posto del genere, ma a distanza di anni ho scoperto che l’investimento era nella media di un normalissimo programma estivo in Europa.

Nulla di regalato, sia chiaro, ma negli Stati Uniti studiare in una struttura di quel tipo era assolutamente normale, mentre dalle nostre parti possiamo solo sognarci così tanto spazio e cura degli ambienti.

Ma andiamo oltre, che è meglio.

Ogni mattina – neanche a dirlo – mi alzavo per andare a lezione col sorriso sulle labbra.

Stare in un ambiente così ben organizzato era stimolante, ma la cosa più bella era il modo in cui gli insegnanti facevano lezione.

Penso di poter parlare a nome di tutti i miei compagni di corso di allora nel dire che ognuno aveva la possibilità di esprimere le proprie idee contribuendo ad una lezione interattiva.

Nelle scuole che ho frequentato in Italia restare attento, e soprattutto sveglio, era una delle cose per me più difficili.

All’opposto in quel College immerso nel verde sarei potuto stare a lezione per tutto il giorno senza distrarmi per un solo istante.

Finite le lezioni veniva il momento del “lunch” in cui tutti gli studenti si riunivano nella mensa del collegio, mentre un paio d’ore dopo avevano inizio le attività sportive.

Grazie alla tv e ai media, più o meno chiunque sa quanto gli americani basino il loro metodo di formazione sullo sport, oltre che sui libri, coordinando diverse attività e spingendo ogni studente a cimentarsi e divertirsi insieme agli altri.

Proprio alla fine di una partita di calcio, l’allenatore della squadra del College che mi aveva appena visto giocare mi ha avvicinato per parlarmi.

In pochi secondi mi ha offerto la possibilità di restare a studiare in quel College per tutta la durata delle scuole superiori, GRATIS.

In pratica mi stava regalando una borsa di studio per meriti sportivi!

L’unica cosa che avrei dovuto fare sarebbe stata giocare a calcio con la squadra ufficiale dell’istituto e studiare, per il resto la borsa di studio avrebbe coperto le spese di vitto, alloggio e didattiche.

Era una cosa a cui non riuscivo a credere, eppure “il mister” – come lo chiamiamo noi in Italia – era tremendamente serio.

Ti posso assicurare che ero tutt’altro che un campione come calciatore, ma evidentemente in posti come quello per ottenere una borsa di studio non serviva essere né Messi, né raccomandati! 🙂

Nonostante l’enorme opportunità che mi era stata data, alla fine di quell’esperienza estiva non me la sono sentita di mollare tutto e trasferirmi in USA.

Forse ero troppo piccolo, o forse non mi piaceva l’idea di cambiare così radicalmente la mia vita per qualcosa che mi era solo capitato e che non avevo effettivamente voluto, ma non ho mai dimenticato quel momento così importante che in un modo o nell’altro mi ha segnato.

Per la prima volta mi sono sentito apprezzato tramite un riconoscimento ufficiale – per altro del valore di decine di migliaia di dollari -, e vuoi o non vuoi è una cosa che fa sempre piacere, che tu sia un ragazzino di 15 anni o un adulto di 35.

Esattamente 20 anni dopo quell’Estate, ho avuto l’opportunità di essere “dall’altra parte” e di regalare personalmente una borsa di studio a dei giovani.

I fortunati vincitori della borsa di studio sono stati tre allievi dell’IPSSAR San Pellegrino Terme che avevano appena vinto delle competizioni di mixology in giro per l’Italia, e che ho avuto l’onore di premiare durante il 55° Anniversario dell’istituto – tra l’altro festeggiato nella bellissima cornice del Casino di San Pellegrino Terme.

Come rappresentante di MIXOLOGY Academy e in collaborazione con PRO BAR ho consegnato a questi tre giovanissmi un kit di attrezzature bar professionali, oltre alla possibilità di frequentare gratis un corso di specializzazione come bartender presso una delle sedi nazionali di MIXOLOGY Academy di Roma o Milano.

Borsa di Studio

Borsa di Studio MIXOLOGY Academy

Uno dei problemi più grandi degli allievi degli istituti alberghieri è che si formano su un programma che – per ammissioni degli stessi insegnanti di queste scuole – sono un po’ datati, trovando difficoltà nell’inserimento lavorativo.

Lo scopo della borsa di studio è stata quindi di offrire almeno a questi tre fortunati l’opportunità di aggiornarsi sui più moderni sistemi di miscelazione, così da essere molto più competitivi nel mercato del lavoro.

Una borsa di studio come questa magari non varrà sulla carta quanto quella che era stata offerta a me quando avevo 15 anni, ma sono convinto che aiutare una persona ad imparare una professione che gli permetta di lavorare in giro per il mondo e di fare carriera nel tempo, non sia proprio una cosa da buttare! 🙂

Il lavoro del barman al giorno d’oggi è uno dei più gettonati tra i giovani proprio perché ti fa guadagnare ottimi stipendi sin da subito, oltre a darti modo di crescere nel tempo ed ambire a posizioni sempre più importanti come quella del Bar Manager o dell’Imprenditore, colui/lei che gestisce una propria attività come titolare.

Inoltre, rispetto alla maggior parte dei lavori, quello del barman non ti costringe dentro un ufficio davanti ad uno schermo per tutto il giorno, ma ti mette in contatto con tantissime persone ogni sera che vengono da te per rilassarsi e divertirsi.

Non a caso quello del Food & Beverage viene definito il mercato del divertimento!

Il tuo desiderio è lasciare l’Italia per andartene in Australia, Spagna, Francia, Inghilterra, alle Maldive, a Dubai o magari negli Stati Uniti?

No problem, il lavoro del barman è come una valigia da stiva che puoi portare (e praticare) ovunque tu voglia.

Proprio per questo alla MIXOLOGY Academy abbiamo creato un metodo di lavoro registrato con il nome di global bartending con cui potrai lavorare come bartender in tutto il Mondo, proprio come fa da anni una gran parte dei nostri allievi!

Purtroppo non posso regalare una borsa di studio a tutti quelli che si avvicinano al settore del bar e che desiderano diventare barman, ma un piccolo regalo te lo voglio fare lo stesso visto che hai avuto la pazienza di leggere fino a questo punto.

Anzi, te ne voglio fare due!

Per scoprire i 2 REGALI che ti voglio offrire, proprio come la borsa di studio che avevano offerto a me quando avevo solamente 15 anni, devi semplicemente CLICCARE QUI.

Mi raccomando, cerca di essere più furbo/a di me e non lasciarti sfuggire questa opportunità!

Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre.

 

Ilias Contreas

PS Se prima di accettare i miei 2 REGALI vuoi saperne di più sul lavoro, la carriera e la formazione del barman, allora Clicca Qui.

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