Quando andavi a scuola o all’università, con ogni probabilità, non vedevi l’ora di dare l’ultimo esame per lasciarti alle spalle l’età dello studio, promettendo solennemente a te stesso che mai più avresti aperto un libro!
Assetato di libertà, lavoro e vita da vero adulto, ti sei sentito finalmente il padrone del mondo, salvo poi sbattere la faccia contro la realtà nuda e cruda: il mondo dei grandi, così come te lo immaginavi, esiste solo nei film.
Nulla è semplice, nulla è scontato e nessuno ti regala nulla, tanto meno un lavoro gratificante, divertente e ben retribuito.
Questa legge al giorno d’oggi è valida tanto per i liceali quanto per gli universitari con lode, spesso avvistati a pascolare a casa di mamma e papà mentre cercano online un lavoro, quell’essere sconosciuto ai più a cui piace mascherarsi da miraggio.
Accettalo: trovare lavoro al giorno d’oggi è veramente difficile.
Quello che la Scuola non ti insegna per sopravvivere nel mondo del Lavoro
Ognuno di noi ha trascorso una grossa fetta della propria vita sui banchi di scuola e non tanti hanno un ricordo così positivo di quel periodo.
Magari tu sei uno di quelli che si deve ancora alzare alle 7:00, fare colazione di fretta e correre a prendere l’autobus con lo zaino in spalla, ma che tu sia già “maturo” o in procinto di fare il grande passo verso il mondo degli adulti, di certo non hai dimenticato il sapore delle mattinate passate tra matematica, filosofia e magari un po’ di latino (che non guasta mai)!
I tuoi genitori da bambino ti hanno inculcato l’idea che la formazione è una cosa indispensabile per il tuo futuro, una vera e propria scuola di vita.
Spesso non si capisce come possa essere utile nel mondo moderno una lingua morta come il latino (o ancora peggio il greco antico), o a cosa serva studiare Platone quando la scienza è andata certamente più avanti nella comprensione dell’Universo, o imparare a memoria la data in cui è scoppiata QUELLA guerra fatta da QUEL generale in QUELLA terra lontana, eppure tutte le prove a cui ci sottopone la scuola servono a forgiare la mente e prepararci ad affrontare il mondo che ci aspetta là fuori.
Tutti gli anni, giunti agli inizi di Dicembre – e spesso molto prima – ci poniamo la stessa fatidica domanda:”Cosa farò a Capodanno?”
Coppie, single, giovani e meno giovani si ritrovano a combattere con lo stesso problema e l’esperienza maturata negli anni precedenti non sembra migliorare la loro esperienza. Capodanno è sempre un problema, in un modo o nell’altro!
La paura di non festeggiare in maniera abbastanza speciale il nuovo anno fa a pugni con il terrore di spendere più di quanto ci si possa permettere, ed è così che il più delle volte si finisce col ripetere lo stesso rituale degli anni passati: chi in famiglia, chi con gli amici, chi in piazza o nel solito locale…
Capodanno dovrebbe essere un evento indimenticabile, il nuovo che prende il posto del vecchio, un momento di passaggio verso un futuro colmo di speranze, eppure il ripetersi di certi errori è una costante che va dal 1 Gennaio al 31 Dicembre del nuovo anno.
Se almeno una volta nella vita hai sentito che avresti potuto festeggiare la mezzanotte in modo migliore, allora dovresti leggere il piccolo segreto che ti sto per svelare. Continua a leggere
Ogni anno si ripete una tradizione a cui lo staff della MIXOLOGY Academy si è ormai abituato: la verifica della nostra Certificazione Internazionale!
Tutto l’anno ognuno, nel proprio ruolo, deve seguire diversi standard di lavoro: procedure, moduli da compilare, verifiche interne, aggiornamenti…
Lo so, detta così sembra una cosa estremamente noiosa, ma ti posso assicurare che dietro a tante “scartoffie” si nascondono delle cose molto interessanti, soprattutto per i nostri allievi.
Il sistema di qualità del lavoro, infatti, impone un’organizzazione molto metodica con l’obiettivo di migliorare l’intera Accademia. Ogni membro dello staff, oltre a seguire dei compiti molto precisi, quotidianamente deve prendere nota dell’andamento degli allievi, uno per uno, e il monitoraggio di questi dati ci permette di capire chi è in difficoltà per poterlo aiutare al meglio.
Tutti i nostri trainer (nessuno escluso) durante l’anno affrontano dei corsi di aggiornamento sia sulla mixology, la caffetteria e tutto ciò che è inerente il nostro settore, sia sulle tecniche di insegnamento, così che i nostri allievi possano beneficiare di programmi aggiornati ed apprenderli come non avviene nemmeno all’università.
No, non sto esagerando, perché per quanto colto possa essere un professore universitario, per esperienza personale so bene quanto sia difficile trovarne uno che, oltre a sapere, sappia anche insegnare le proprie conoscenze.
Quali sono gli altri vantaggi reali per i nostri allievi?
In questi anni, tanti ragazzi e ragazze hanno scelto la strada del Bar perché il settore della somministrazione di bevande e alimenti è quello che ha risentito meno della crisi.
Ma il fatto che ne abbia risentito meno non significa che i Bar siano posti magici con gli umpa lumpa e tutto il resto.
Moltissimi Bar continuano a cadere: solo negli ultimi 5 anni sono falliti oltre 60 mila Bar in Italia.
Perché ti sto dicendo questo? Perché voglio che tu capisca esattamente perché comunque i barman e le barlady hanno avuto tanto successo in questi anni.
E voglio che tu lo sappia perché altrimenti non riuscirai ad avere tutti i vantaggi che puoi ottenere scegliendo di diventare un professionista del Bar.
Ci sono 3 motivi specifici per cui il lavoro del Barman è così tanto richiesto: Continua a leggere
Negli ultimi anni ragazzi e ragazze di tutto il mondo si sono sentiti dire fondamentalmente una cosa sola:
Non hai un futuro.
Ci hanno ripetuto per anni questa cosa e pian piano abbiamo cominciato a convincerci che è veramente così.
La verità è che chi comanda ci ripete in continuazione questa cosa perché così ci può illudere che non è colpa sua.
E così, per pulirsi la coscienza, hanno fatto di questa frase un vero e proprio mantra che ci rimbomba continuamente in testa:
Non hai un futuro.
Purtroppo molti ragazzi hanno iniziato a credere che è veramente così, che per loro non c’è futuro.
Qualcuno invece a un certo punto ha pensato che ascoltare consigli da chi lo ha trascinato nel baratro della crisi non sia una grande idea. Continua a leggere
Quasi sempre chi vuole diventare barman ha un’idea molto vaga di quello che veramente è questo lavoro.
Guadagnare bene, possibilità di viaggiare, conoscere nuove persone divertendoti ed essere il protagonista ogni sera sono aspetti reali del nostro lavoro ma non sono gli unici che devi conoscere prima di scegliere quale corso professionale fa veramente al caso tuo.
Infatti esistono tante tipologie di locali in cui puoi scegliere di lavorare e, a seconda di quale scegli, la formazione che devi affrontare deve essere diversa.
Immagina una discoteca, un cocktail bar vintage, una chupiteria, un mojitero, sono tutti locali completamente differenti e ognuno richiede un barman con una professionalità differente.
Allora, la prima domanda a cui devi saper rispondere prima di scegliere un corso, se non vuoi buttare via i tuoi soldi e il tuo tempo è:
Cosa voglio ottenere veramente facendo il barman?
Per aiutarti a rispondere chiaramente a questa domanda ti spiego facilmente quale sono le figure professionali che puoi decidere di acquisire. Continua a leggere
Se pensi che mandare email di risposta agli annunci di lavoro o girare senza sosta per i locali della tua città, lasciando curriculum a destra e a sinistra, sia la mossa giusta per trovare lavoro, è bene che continui a leggere.
Se fai così, non solo non trovi lavoro o trovi solo lavori scadenti ma finisci anche per credere alla storia che non c’è lavoro perché c’è la crisi e che tu proprio non puoi farci niente.
Se è solo una scusa per rimanere sul divano a guardare TV e mangiare patatine, continua pure.
Ma se vuoi veramente trovare lavoro, quello che devi fare è totalmente diverso.
Ci sono 3 cose che devi assolutamente fare per trovare il lavoro che ti piace e ti fa guadagnare bene e, se non le hai fatte, non devi perdere altro tempo e iniziare a farle subito.
La prima cosa che devi sapere per trovare il tuo lavoro ideale è che oggi il mercato è molto competitivo.
Le attività sono in crisi perché non sanno cosa devono fare e sempre di più si affidano a veri professionisti per rilanciare i loro incassi.
I bar sono alla continua ricerca di personale qualificato.
Il problema non è la mancanza di posti di lavoro ma la mancanza di barman qualificati. Continua a leggere
Sono stato barman, bar manager, consulente, ho avuto locali miei e un’Accademia che ha formato migliaia di bartender, eppure in tanti anni di lavoro nel settore del Food & Beverage le domande più scontate e difficili a cui mi sono trovato a rispondere sono:
“Come diventare barman? Quanto tempo serve per diventare un bravo barman?”
Una volta ho sentito dire che secondo qualche guru tibetano servono 10 anni per imparare qualcosa in maniera perfetta, ma al di là del tempo necessario a raggiungere il massimo livello in una disciplina, il “come” avvicinarsi alla vetta è senza dubbio un problema molto più sentito.
Gli stessi guru tibetani alla domanda su come diventare barman ti risponderebbero: “Ama ciò che fai come la prima persona che ti ha fatto battere il cuore e la soluzione verrà da sé.”
Personalmente non mi considero un romantico e alle belle parole preferisco delle azioni concrete.
Partiamo da un presupposto: a mio avviso barman non si diventa, ma si è nell’indole e tutte le persone curiose, vogliose di affermarsi, di realizzare qualcosa di speciale nella vita e di ricevere un riconoscimento per il lavoro svolto hanno già le carte in regola per intraprendere questa professione.
Detto questo, per diventare barman ci sono 2 strade possibili e ognuna di queste richiederà dei tempi molto diversi per riuscire a ottenere dei risultati professionalmente interessanti per te:
Imparare sul posto di lavoro attaccandosi letteralmente come una cozza al miglior professionista a disposizione e rubando con gli occhi ogni suo movimento dietro al bancone;
Studiare e formarsi professionalmente per poi mettere in pratica quanto appreso in un contesto lavorativo adeguato.
Ho avuto la fortuna di provare entrambe le strade nella mia carriera come barman, la prima per necessità e la seconda per razionalità.
Analizziamo PRO e CONTRO dell’opzione numero 1, ovvero
“Imparare sul posto di lavoro”
PRO:
Tra i punti a favore inserirei immediatamente che, almeno all’apparenza, questa soluzione è quasi gratis dal momento che tantissimi gestori di bar e locali sono più che felici di avere degli apprendisti a basso costo da affiancare ai loro barman di ruolo.
CONTRO:
Se da un lato non servono investimenti di denaro per iniziare la gavetta, dall’altro lato i tempi per assorbire il mestiere da un altro professionista sono estremamente lunghi.
CONTRO:
Questo significa che l’apprendistato, notoriamente sottopagato ai limiti dello schiavismo, può durare molti mesi se non addirittura degli anni comportando un mancato guadagno piuttosto consistente, e quindi una perdita economica a posteriori.
CONTRO:
A questo va aggiunto il fatto che bisogna essere molto fortunati nel trovare un barman professionista effettivamente valido da cui imparare e non è detto che, pur condividendo il bancone con un mago dei cocktail, questi sia disponibile a svelarti i propri segreti o che sia in grado di farlo adeguatamente.
Vediamo ora i PRO e i CONTRO dell’opzione numero 2, ovvero
“Studiare e formarsi professionalmente“
PRO:
Una formazione di base che sia sufficiente per iniziare a lavorare in locali senza troppe pretese come discoteche, pub e discopub, richiede tempi piuttosto brevi. Ciò significa che si può iniziare a lavorare da subito e rientrare immediatamente dell’investimento fatto.
PRO:
Per lavorare in locali di maggior livello come cocktail bar, speakeasy e alberghi di lusso è indispensabile avere delle conoscenze tecniche e nozionistiche che inevitabilmente richiedono dei periodi di studio più prolungati rispetto ad una formazione di base. In compenso, se ben organizzati in un programma strutturato, questi tempi di apprendimento sono molto ridotti rispetto all’opzione numero 1 di cui ti ho parlato pocanzi.
CONTRO:
La formazione professionale per diventare barman, se svolta presso una struttura certificata con aule adeguate e trainer di ruolo, a seconda del corso scelto può essere molto onerosa. Esistono anche delle scuole da barman a basso costo, ma in casi di quel genere ci si dovrebbe sempre chiedere quale sia il vero valore del servizio che si sta pagando. Come in tutte le cose, rammenta sempre l’antico detto “poco dare, poco avere.”
PRO:
Alcuni percorsi di formazione professionale prevedono dei periodi di stage lavorativo adeguati che permettono agli allievi di mettere in pratica in locali veri e propri le nuove capacità acquisite. Questi tirocini sono quindi un’integrazione della formazione ricevuta, dopo i quali puoi iniziare a cercare lavoro per diventare barman di ruolo in un locale.
PRO:
Una volta terminato un corso da barman professionale, a seconda del percorso intrapreso, puoi iniziare a cercare immediatamente lavoro come barman e non più semplicemente come barback – o sguattero da sfruttare. Alcuni centri di formazione offrono un servizio di agenzia barman, facendo da tramite con i locali in cerca di personale al fine di facilitare l’assunzione dei loro stessi allievi. Generalmente un barman da poco diplomato viene pagato meno di un barman con alcuni anni di esperienza – ci tengo a precisare che la bravura e l’intraprendenza del singolo fanno storia a sé e che tantissimi barman, sin dal loro primo lavoro, prendono dei signori stipendi – ma in ogni caso la retribuzione ricevuta è infinitamente maggiore di quella di un apprendista o barback.
Quindi? Qual è la scelta migliore tra le due?
Se vuoi saperne di più sulla formazione, il lavoro e la carriera del barman, allora scrivi il tuo nome e il tuo indirizzo email principale nel BOX qui sotto e riceverai la Guida GRATUITA che ti spiegherà ancora più nel dettaglio come diventare barman e risponderà a tutte le tue domande su questa meravigliosa professione!
Se invece non sei ancora sicuro (o sicura) della risposta su quale sia il modo migliore per diventare barman, allora lascia che ti racconti una breve storia…
La Prima Volta come Bartender a Londra
Come Diventare Barman
La Prima Volta Come Bartender a Londra
La prima volta in cui ho lavorato come bartender ero giovanissimo e senza nessuna esperienza professionale.
Se ti stai chiedendo cosa significa la parola bartender, e soprattutto qual è la differenza tra barman e bartender, allora prima di continuare ti rispondo subito alla domanda.
Qual è la differenza tra barman e bartender?
Bartender è un termine internazionale tipicamente anglosassone che tradotto significa “colui o colei che tiene il bar”, senza distinzioni di genere, mentre barman è specifico per gli uomini ed è molto più utilizzato in Italia che non all’estero. Per le donne, potremo usare barmaid o barwoman, anche se “barlady” sembra essere la versione di uso più comune negli ultimi tempi.
Ok, dopo questa piccola parentesi lessicale possiamo riprendere la storia che ti stavo raccontando! 🙂
Con un vero colpo di fortuna (e grazie ad un curriculum rigorosamente falso di cui ti parlerò in uno dei prossimi capitoli) sono stato preso in prova in un locale in cui ogni bartender, in media, doveva servire tra le 300 e le 400 consumazioni a turno… Una cosa piuttosto seria a cui non ero neanche lontanamente pronto.
Prima di quel fatidico esordio al bancone bar ho avuto 3 giorni di tempo in cui ho sfruttato ogni minuto a disposizione per studiare il menu del locale e imparare ad imitare alla meno peggio i movimenti che vedevo fare ai miei futuri colleghi con shaker, bottiglie e strumenti vari – di cui non conoscevo nemmeno il nome, tanto per la cronaca.
Ero una specie di incrocio tra un pappagallo e una scimmia che stava andando (volontariamente) incontro al proprio sacrificio, o almeno è così che ho iniziato a sentirmi man mano che mi avvicinavo al momento in cui avrei dovuto varcare la soglia del bar che divide tra quelli che bevono e quelli che fanno da bere.
Da una parte ero eccitatissimo all’idea di “diventare ufficialmente un barman”, ma dall’altra non augurerei a nessuno lo stress che ho vissuto sulla mia pelle in quei giorni.
Ce l’ho messa tutta per risultare credibile rispetto agli altri barman del locale, ma mi terrorizzava l’idea di servire a dei clienti in carne ed ossa centinaia di cocktail che avevo appena iniziato a studiare..!
A te potrà sembrare anche un’esagerazione, ma negli anni a venire avrei scoperto che il 90% di chi fa questo mestiere se la fa sotto prima della sua serata d’iniziazione, ma a differenza della maggior parte dei miei colleghi io avevo un’aggravante non indifferente: non sapevo fare praticamente nulla!
Prima di quella settimana non avevo NESSUNAcompetenza per mettermi a miscelare drink in un locale vero, figuriamoci in un cocktail bar iper frequentato del centro di Londra!!
Se te lo stessi chiedendo, la risposta è sì. Ero mezzo matto e nessuno mi aveva costretto in quella situazione al di fuori di me stesso, tuttavia avevo due buone ragioni per fare quello che stavo facendo.
La prima era la fame, perché mi trovavo in un paese straniero senza più un euro in tasca, e se non mi fossi tenuto quel lavoro non avrei avuto altra scelta che tornarmene a casa in Italia.
L’altra ragione, probabilmente non meno importante, è che desideravo realizzare il mio sogno nel cassetto, quello di diventare barman.
E se volevo diventare barman di professione, ambire a fare carriera e magari un giorno aprire un mio locale, era chiaro che dovevo fare di più. Molto di più.
Non è stato facile, ma in qualche maniera sono sopravvissuto a quella fatidica prima serata e a quelle che sono seguite, ma che fatica che ho fatto! Ogni volta che andavo al lavoro sentivo che avrei potuto fare qualche cavolata che mi sarebbe costata il posto e l’unico modo che avevo per evitarlo era guardare gli altri colleghi per cercare di assorbire il più possibile i loro “trucchi”, motivo per cui restavo quasi sempre a fissarli anche dopo la fine del mio turno; e poi, dovevo imparare velocemente dai miei stessi errori.
La differenza con i barman più esperti di me era palese, e ti dirò la verità: non mi andava giù l’idea di essere sempre la schiappa della situazione.
Per quanto potessi impegnarmi ed essere scaltro, mi era chiaro che la mia crescita in quel modo sarebbe stata troppo lenta e questo avrebbe compromesso le mie opportunità di carriera, così dopo qualche mese ho deciso di investire sulla mia formazione e mi sono iscritto ad un corso per barman.
E indovina un po’?
In pochi giorni, grazie a quel corso, ho assorbito una quantità enorme di conoscenze che avrei impiegato una vita ad imparare per prova ed errore o semplicemente guardando gli altri.
È stata un’esperienza di crescita incredibile!
La prima volta che mi sono ritrovato di nuovo al bancone dopo il corso da barman non riuscivo a credere a quanto fossi migliorato in così poche settimane, e da quel momento in poi le opportunità di lavoro sembrava che piovessero dal cielo!
Sia i colleghi che i gestori dei locali in cui andavo a fare serata mi riempivano di complimenti, raccomandandomi ad altri locali e organizzatori di eventi. Da un momento all’altro mi sono ritrovato a non dover più portare il curriculum in giro per farmi assumere, ma a scegliere quando e con chi lavorare tra tutti quelli che mi volevano al loro bar.
Finalmente non mi sentivo più emarginato dal mercato del lavoro: ero riuscito ad entrare nel “giro”.
Quanto dura il corso per barman?
Ai tempi ho frequentato un corso di alcune settimane per diventare bartender e i risultati sono stati straordinari considerando che partivo quasi da zero.
Tuttavia, per far crescere la mia carriera, diventare un bravo barman e puntare a posizioni sempre più importanti ho dovuto continuare a formarmi per molto più tempo, e la verità è che se desideri di più, allora non smetterai mai di studiare per imparare sempre cose nuove.
Ciò che conta davvero nella vita è dedicarsi ad una professione che ti entusiasmi e ti permetta di essere pagato quanto meriti!
A proposito…
Quanto viene pagato un barman?
Durante la mia prima esperienza di lavoro a Londra, nei primi anni 2000, appena assunto con il minimo salariale prendevo l’equivalente di 1600€ circa, ma grazie alle mance superavo abbondantemente i 2000€. Ed era solo l’inizio!
Oggi la quota oraria di base per un barman è quasi triplicata, ma cosa ancora più importante, se un bartender sviluppa certe competenze professionali (che io ai tempi non avevo assolutamente), può guadagnare molto, molto, molto più di quello che prendevo quando ero appena ventenne.
Negli anni ho avuto modo di intervistare personalmente molti degli studenti che si sono formati alla MIXOLOGY Academy, professionisti con delle carriere invidiabili che sono entrati a lavorare in alcuni dei migliori locali al mondoguadagnando cifre da capogiro facendo i bartender o i bar manager.
Se la tua intenzione è di trovare un lavoro divertente, ben pagato, gratificante e con ottime opportunità di carriera sia in Italia che all’estero, diventare barman può essere la scelta giusta per te, ma devi sapere che un vero professionista – in questo come in qualsiasi altro settore – dovrebbe sempre crescere e migliorarsi nel tempo per arrivare al top.
Cambiano le ricette, le tecniche di miscelazione, le mode e i gusti della gente, e ogni buon barman (o bartender che dir si voglia) dovrebbe essere continuamente aggiornato su quello che accade nel mondo della mixology, o addirittura ambire ad essere un pioniere creando le bevande di tendenza del futuro e sviluppando competenze che mancano agli altri. La crescita è la chiave del successo e l’unica maniera per eccellere, sempre.
Le esperienze professionali e soprattutto umane fatte a partire da quel primo lavoro a Londra hanno cambiato la mia vita, influenzando in maniera positiva le mie decisioni e il modo di approcciare al futuro.
Se oggi sono un imprenditore con varie aziende e decine di dipendenti che collaborano ai miei progetti, lo devo senza ombra di dubbio alla mia carriera da barman.
Diventare barman non sarà affatto una cosa semplice se sei una persona pigra che si accontenta di quello che ha, o se lasci che la paura di cambiare ti trattenga dal realizzare i tuoi sogni nel cassetto, ma se desideri un futuro migliore e controllare il tuo destino, allora credo tu abbia già capito qual è il prossimo passo che devi fare nella tua vita.
Se vuoi saperne di più sulla formazione, il lavoro e le possibilità di carriera del barman, allora ti lascio la Guida Definitiva che ho scritto personalmente e che puoi scaricare Gratis qui sotto.
Ti basterà inserire il tuo nome e il tuo indirizzo email principale, cliccare sul pulsante INVIA, e la riceverai entro pochi minuti, così da scoprire ancora più nel dettaglio come diventare barman e rispondere a tutte le domande che potresti avere in questo momento su questa meravigliosa professione!
Crescere e aiutare gli altri a crescere, sempre
Ilias Contreas
PS Ora che ti sei fatto un’idea su come diventare barman, non ti resta che scoprire quali sono i percorsi di formazione della MIXOLOGY Academy, la prima VERA accademia d’Italia certificata a livello internazionale per la progettazione e l’erogazione di corsi barman professionali.