Diventare Barman a 30 o 40 anni: si può fare?

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Diventare Barman a 30 anni o 40 anni

Diventare Barman a 30 anni o a 40 anni

Si può fare?

 

Diciamoci la verità: in Italia negli ultimi anni le cose non sono andate benissimo.

Accendere il notiziario alla tv, leggere di sfuggita un giornale o scorrere la bacheca su Facebook, una volta sì e l’altra pure ci porta all’attenzione catastrofi degne delle più drammatiche tragedie greche: la crisi che non sembra volersene andare – come se fosse LEI a decidere quando smettere di creare problemi e non una conseguenza delle decisioni prese da quelli che comandano -, i giovani che non trovano lavoro, gli adulti che vengono licenziati in tronco, le tasse che aumentano, lo Stato che non ha i fondi per pagare le pensioni… Insomma, sembra tutto un gran casino!

Il più delle volte si passa avanti facendo finta che non stia succedendo nulla di grave, ma a lungo andare tutte questa negatività finisce con l’influenzarci, portandoci a credere che il futuro non sarà così roseo come lo avremmo voluto.

Altri, invece di attendere passivamente le conseguenze di ciò che potrebbe succedere, guardano in faccia alla realtà e cominciano ad organizzarsi per garantirsi un cammino più sereno, o quanto meno più gratificante.

Un esempio abbastanza drastico è quello di Pablo Giancristiano che, dopo tanti anni nel mondo della moda, alla luce della contrazione di mercato di quel settore in Italia ha deciso di cambiare vita e di diventare barman a 40 anni.

Così Pablo si è formato professionalmente alla MIXOLOGY Academy ed è partito all’avventura all’estero, riuscendo ad aprire un locale a Ibiza che oggi gli permette di vivere col sorriso insieme alla sua famiglia.

Diventare barman a 30 anni o diventare barman a 40 anni tuttavia non significa necessariamente fare le valigie per lasciare la propria casa.

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MIXOLOGY Academy: La Fabbrica dei Sogni Realizzati

MIXOLOGY Academy

MIXOLOGY Academy

MIXOLOGY Academy

La Fabbrica dei sogni realizzati

Quando frequentavo ancora il Liceo, ero un ragazzo come tanti che non aveva la più pallida idea di chi o cosa volesse diventare da grande.

Sognavo di fare lo scrittore e di vivere viaggiando, mentre lavoravo ai miei libri da un tavolino vista mare di volta in volta in un paradiso diverso – rigorosamente in calzoncini corti, sia chiaro – ma ero cosciente che scrivere poteva non essere un mezzo di sopravvivenza sufficiente, né per un viaggio continuo intorno al mondo, né per evitare la fame.

La mia e la tua generazione, in particolar modo in Italia, sono state abituate a credere che il successo è una questione di fortuna e che questa fortuna ricade solo su poche, pochissime teste.

Puoi essere bravo quanto vuoi, ma questo non significa che tu debba o possa riuscire in un obiettivo.

Anche io, così come milioni di altri giovani italiani dal nord al sud, mi sono arreso a questa triste consapevolezza.

Così, ho cercato di ragionare e capire cosa avrei potuto fare per “campare”, con l’idea di scrivere libri nel tempo libero e provare comunque a realizzare il mio sogno – pur non puntandoci tutto il mio futuro.

E poi cosa è successo?

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Seafood Festival 2017: il giorno dopo

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Seafood Festival 2017 / Competizione Barman

Seafood Festival 2017: il giorno dopo

 

Domenica 1 Ottobre ho avuto l’onore e il piacere di assistere all’ultimo saluto all’estate attraverso un evento di rara bellezza.

A Fregene presso la suggestiva location del Gilda on the Beach si è svolto il Seafood Festival 2017, una fiera dedicata al mondo del food con focus, neanche a dirlo, sul pesce.

Nell’ambito del Seafood Festival MIXOLOGY Academy è stata invitata ad organizzare un contest con un obiettivo molto semplice, per quanto apparentemente ardito: dimostrare che a piatti di pesce diversi è possibile abbinare dei cocktail miscelati con risultati di pari eccellenza, se non migliori, rispetto al classico calice di vino bianco a cui siamo tutti abituati.

Per rendere la sfida ancora più accattivante non ci siamo affidati a dei barman di fama nazionale con 10 o più anni di esperienza, ma a degli allievi della nostra Accademia all’inizio della loro carriera professionale.

Addirittura uno dei candidati, il 18enne Enrico Bunino da Pinerolo (provincia di Torino), al momento della competizione barman doveva ancora iniziare il proprio percorso di formazione alla MIXOLOGY Academy, dimostrando una passione e un talento per il mondo della miscelazione di sicura prospettiva.

Mentre in vari quartieri di Roma tempestava una pioggia tropicale, il festival era circondato da un’atmosfera surreale, quasi a voler trascinare ancora per qualche ora una delle estati più calde degli ultimi anni: mare piatto come una tavola, una brezza marina appena percettibile, qualche pittoresca nuvola e il sole a farla da padrone con un tramonto da incorniciare…

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Gilda on the Beach

Così, mentre qualche bagnante si godeva la spiaggia in costume o sonnecchiando sulla sdraio, i nostri allievi si preparavano per la sfida che gli era stata fatta: abbinare un cocktail a base di Jose Cuervo Especial Tequila Silver ad un piatto di pesce sorteggiato solo al momento della gara, tanto per complicargli ulteriormente la vita! 🙂

Nel dettaglio, ecco i piatti sorteggiati ai nostri prodi contendenti e i cocktail che hanno proposto in abbinamento al sottoscritto e al resto della giuria: Continua a leggere


I Robot sostituiranno anche i Barman?

Robot Barman

Robot Barman

I Robot sostituiranno anche i Barman?

 

Forse tu sei troppo giovane per certi ricordi, ma quando sono nato io non c’erano smartphone, né i primi preistorici cellulari o tantomeno i computer.

Internet non era ancora stato inventato e per mandare un messaggio a qualcuno dovevi prendere carta e penna, appiccicare un francobollo sulla lettera, inserirla nel buchino della cassetta della posta e infine incrociare le dita.

Spesso la televisione – che occupava mezzo salotto e pesava quanto tua cugina – non prendeva bene il segnale e di certo se un attore aveva qualche ruga, una cicatrice o un brufolo sul viso, dalla qualità dell’immagine era impossibile accorgersene.

Tutto era più lento, più intimo, forse più umano.

Sì, perché ogni cosa era più difficile da fare, per cui realizzarla dava una soddisfazione enorme visti tutti gli sforzi necessari.

Se una volta dovevi prepararti psicologicamente per andare a fare la spesa e incollarti svariati chili di buste, adesso la puoi ordinare su Amazon e te la portano direttamente a casa.

Ma non è finita qui, perché fra qualche tempo – poco, pochissimo tempo – non sarà più un fattorino a bussare alla tua porta, ma direttamente un drone programmato per portarti tutto quello che avrai ordinato dallo smartphone in soli 30 minuti.

Pazzesco? No, è il futuro che si trasforma in presente.

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10 Cose da Evitare con un Barman

barman arrabbiato

10 Cose da Evitare con un Barman

10 Cose da Evitare con un Barman

(Se non vuoi restare all’asciutto)

 

Ogni volta che esci la sera per bere un buon cocktail, inevitabilmente incappi nel barman di turno pronto a servirti le sue miscele magiche.

Il più delle volte vieni accolto da sorrisi e battute divertenti, ma ci sono dei giorni in cui la tua sola presenza sembra infastidire terribilmente il non più tanto amichevole barman di quartiere…

Il barman, così come qualsiasi altro professionista nel proprio settore, per quanto possa sembrare “figo” e al di sopra di ogni problema è pur sempre un essere umano, e ci sono alcune cose in grado di mandarlo su tutte le furie che faresti meglio ad evitare, a meno che tu quella sera non debba fare l’autista sobrio della comitiva e restare all’asciutto di alcolici.

Vediamo le 10 cose più importanti che NON devi assolutamente fare con un barman o una barlady, pena la più analcolica delle punizioni – se ti va bene…

 

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Cocktail Infuocati

cocktail infuocati

Cocktail Infuocati

Cocktail Infuocati

E le Cose da Evitare se vuoi prepararli senza finire male

 

Mettiamo subito le cose in chiaro: come ogni barman o ex-barman al mondo, anche io subisco il fascino ammaliante del fuoco e dei cocktail infuocati come il celeberrimo Blue Blazer!

Come si fa a non restare a bocca aperta davanti ai colori, al calore e alla sensazione di pericolo che solo il fuoco può regalare?

Quindi, lungi da me desiderare che il Blue Blazer o altri cocktail flambé spariscano dai banchi bar, ma diciamocelo: a volte c’è qualche collega che esagera un “pochino”..!

Proprio alcuni giorni fa mi è capitato di leggere un articolo su internet che intitolava così:

Barman arrestato per aver dato fuoco a 3 clienti!

Il malcapitato altri non è che un bartender di Malta che, evidentemente, ha perso il controllo della situazione durante uno spettacolo col fuoco nel locale in cui stava lavorando.

A quanto pare, per impressionare la platea questo ragazzo ha dato fuoco all’intero bancone, finendo con il mandare all’ospedale 3 dei suoi clienti – di cui 1 pare sia piuttosto grave! Continua a leggere


Lavoro Call Center VS Lavoro Barman

Lavoro Call Center

Lavoro Call Center Vs Lavoro Barman

Lavoro Call Center VS Lavoro Barman

Vuoi davvero passare gli anni migliori della tua vita a Lavorare in un Call Center?

 

Hai passato la vita a studiare, preparandoti per quel fatidico giorno in cui saresti dovuto entrare nel mondo dei grandi e farcela da solo (o da sola), finalmente.

Niente più esami, niente più libri formato mattone da ingurgitare per una lode – o forse per una sufficienza -, niente più ordini da mamma e papà che ti dicono quando, come e dove fare cosa.

Quel giorno tanto ambito in cui avresti iniziato a costruire il TUO futuro con le TUE mani, dovrebbe essere arrivato, eppure qualcosa non va.

Ti avevano detto che dovevi prendere la laurea perché altrimenti in questo mondo non saresti stato nessuno, così ti sei dato da fare, anche se non ne eri del tutto convinto, e la laurea l’hai presa per davvero, libro dopo libro (mattone dopo mattone), esame dopo esame.

Hai fatto tutto quello che ti avevano chiesto, più che suggerito, eppure anche ora che “sei qualcuno” la vita non sembra esattamente come te l’avevano dipinta.

Sei diventato medico/avvocato/ingegnere/architetto/dottore in letteratura e hai un pezzo di carta grosso come un quadro appeso sul muro del corridoio di casa, così che i tuoi possano mostrarlo con orgoglio ai loro amici, ma quando sei andato a cercare lavoro come professionista le cose non sono andate come speravi.

Ti sei sentito dire che non c’è posto per te e che per aspirare ad un’assunzione di qualche tipo devi prima fare esperienza.

Ovviamente l’esperienza non ti danno modo di farla nemmeno gratis, altrimenti poi non avrebbero più scuse per NON darti il posto di lavoro che senti di esserti meritato dopo una vita di sacrifici.

Così ti sei messo a cercare un’alternativa che ti permettesse di iniziare a guadagnare qualche soldino, un’occupazione temporanea con cui traccheggiare in attesa dell’occasione giusta, e un giorno sei incappato in QUELL’ANNUNCIO:

LAVORO CALL CENTER.

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Imparare l’Inglese e Lavorare come Barman all’Estero

imparare l'inglese

Imparare l’Inglese

Imparare l’Inglese e Lavorare come Barman all’Estero

L’arma segreta per diventare un Barman Internazionale

 

Un bel giorno di metà Giugno, quando avevo solamente 11 anni e la scuola era appena finita, mio padre viene da me e mi fa: “Che ne diresti di imparare l’inglese quest’estate?”

Più che una domanda la sua era un’imposizione posta in modo molto gentile.

Ero piccolo, ma conoscevo il babbo abbastanza bene da sapere che avevo una sola risposta a disposizione, così tempo poche settimane mi sono ritrovato su un aereo per l’Inghilterra, destinazione finale “Oxford”. Continua a leggere


Metal Pour

metal pour

Metal Pour

Metal Pour

Il miglior amico del Barman

 

Tanto, tanto, tanto tempo fa, quando si voleva preparare un cocktail per gli amici, era sufficiente aggiungere un po’ di alcol ad un succo di frutta, o ad una Coca-Cola, e il gioco era fatto!

Anche quando andavi al pub, o in discoteca, la storia non cambiava più di tanto, se non nel nome della brodaglia di turno che andava da “Invisibile” ad “Angelo Azzurro”, per non citare il celeberrimo “Orca Assassina”, tra i drink più temuti dai giovani della mia generazione.

Ogni barman o presunto tale versava ad occhio e a proprio gusto i vari ingredienti, di cui l’unico giudice era il cliente finale: se alla maggior parte delle persone il cocktail piaceva, allora voleva dire che era fatto bene!

Semplice, no?

Da allora di “alcol” sotto i ponti ne è passato parecchio e, per fortuna dei nostri fegati, anche la miscelazione ha fatto molti passi in avanti.

I primi a sentire l’esigenza di dare degli standard alla preparazione pratica dei cocktail sono stati gli americani.

I ricettari e le ricette cocktail ufficiali esistevano già da decenni, ma evidentemente il modo in cui queste venivano trasformate in bevande vere e proprie aveva bisogno di qualche aggiustamento.

Così, agli inizi degli anni ’80, nasce quello che sarebbe passato alla storia come sistema di lavoro “American Bar” che fa della velocità, e per l’appunto degli standard di lavoro al bar, il suo mantra.

Al centro di questo sistema si colloca il Metal Pour, un vero e proprio dosatore per alcolici.

Ma come funziona esattamente il Metal Pour? Continua a leggere


Lavoro per Giovani

lavoro giovani

Lavoro Giovani

Lavoro per Giovani

Qual è il Miglior Lavoro per Giovani?


Ci sono 2 parole in particolare che al giorno d’oggi, in tempo di crisi, non vengono mai usate insieme se non per evidenziare uno dei più grandi problemi dell’Italia:

LAVORO e GIOVANI.

Anche provando a pronunciarle insieme si fa quasi fatica, come se fosse la loro stessa natura a tenerle lontane: lavoro giovani

… In effetti suonano abbastanza male!

Eppure, anche se oggi sembra non esserci molta “sintonia” tra le due categorie e per i giovani di questi tempi le prospettive di lavoro in Italia sono più grigie che mai, come in ogni crisi ci sono delle opportunità incredibili per chi è in grado di coglierle.

La massa ovviamente continua a seguire i suggerimenti di nonni e genitori, cresciuti in un contesto completamente diverso da quello attuale e abituati a degli schemi che semplicemente non funzionano più.

Una volta bastava conquistarsi il famoso pezzo di carta all’università per essere qualcuno e avere la strada spianata nella vita.

Con un contratto di lavoro qualsiasi andavi in banca e ti davano un mutuo per comprarti casa, e da lì il passo per mettere sù famiglia era praticamente immediato!

Oggi tutto questo desiderio di sposarsi e fare figli probabilmente non è un’urgenza sentita come allora, ma potrei scommettere che se sei un giovane d’oggi preferiresti avere la possibilità di scegliere se comprarti casa o meno, piuttosto che essere costretto ancora nella tua vecchia cameretta da mamma e papà per mancanza di contante.

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