JOB DATING: Lavoro estero per italiani

lavoro estero per italiani

Lavoro estero per italiani

JOB DATING: Lavoro estero per italiani

Trovare lavoro all’estero per gli italiani non è mai stato così semplice!

 

Di offerte di lavoro estero per italiani se ne trovano in quantità industriali, ma diciamoci la verità: un conto è trovare “offerte lavoro estero” su Google, un altro è essere effettivamente assunti!

Da oltre 10 anni MIXOLOGY Academy lavora non solo per formare persone con zero esperienza in modo che siano pronte ad entrare da subito nel mondo del lavoro, ma si impegna soprattutto per aiutare i propri allievi a mettere in pratica quanto appreso in Accademia.

Insieme a Bartender JOB, l’agenzia barman gratuita, ogni anno aiuta centinaia di ragazzi e ragazze ad essere assunti e, da un po’ di tempo a questa parte, ha creato della collaborazioni con alcune catene di locali tra cui Big Mamma.

Big Mamma nasce in Francia nel 2015 per portare la cucina italiana oltralpe in veste di trattoria chic: il loro motto sono ingredienti freschi ed italiani al 100%, oltre ad uno staff composto da soli italiani (circa 600 per la cronaca) ad eccezione dei due giovani fondatori francesi.

Nella Primavera del 2018, dopo solo 3 anni dall’inaugurazione del primo locale, Big Mamma contava ben 6 ristoranti e 3 bar, quasi tutti nella città di Parigi.

La scorsa estate il gruppo Big Mamma ha inaugurato anche Station F, “La Felicità”, il loro 7° locale nonché il ristorante più grande d’Europa con i suoi 4500 mq nati sulle rovine di una stazione ferroviaria in disuso.

station f parigi big mamma

Station F Parigi – Big Mamma

Oltre al notevole investimento economico, l’apertura di Station F ha richiesto un’imponente organizzazione di recruiting per trovare gli oltre 250 dipendenti assunti per quest’ennesima impresa.

MIXOLOGY Academy è stata felice di poter collaborare al progetto organizzando ben 2 Job Dating per andare a lavorare a Parigi come barman o barista in caffetteria.

Ad entrambi gli eventi i nostri allievi hanno partecipato in massa e diversi tra loto hanno avuto il PIACERE – in questa occasione è davvero il caso di dirlo – di andare a lavorare a Parigi nei locali di Big Mamma.

Vuoi sapere perché parlo di “PIACERE”?!?

Lascia che sia il video qui sotto realizzato al Pink Mamma (uno dei ristoranti della catena) a rispondere per me. Continua a leggere


Ha aperto MIXOLOGY Academy a Milano!

MIXOLOGY Academy a Milano

MIXOLOGY Academy a Milano

Ha aperto MIXOLOGY Academy a Milano!

Il 3 Settembre 2018 avranno inizio i primi corsi per barman e baristi

 

Ci è voluto tempo. Tanto tempo, anzi, una vita, ma finalmente ce l’abbiamo fatta!

Se a te è venuta un po’ di rabbia (o forse qualcosa di più), allora prova ad immaginare la mia frustrazione nel dover aspettare mesi e mesi che l’ufficio di turno ci rilasciasse la sua autorizzazione.

Siamo dovuti passare attraverso tante autorizzazioni, tanti uffici, tantissime attese su cui non avevamo alcun controllo.

Per fare le cose per bene, ogni dettaglio doveva essere valutato da qualcuno che diceva se il nostro progetto era a norma di una legge il più delle volte “opinabile”, oppure se non lo era e andava cambiato – ricominciando il processo di attesa dall’inizio. Solo dopo aver ricevuto “l’OK” potevamo dire alle ditte che abbiamo ingaggiato di procedere con i vari lavori, un pezzetto per volta.

Sì, perché il bello dell’Italia è che la burocrazia per aprire un’Accademia come la nostra è una cosa che non finisce più, con non so più nemmeno quanti uffici, operatori e responsabili che devono dare il loro benestare su ogni centimetro quadrato della struttura e dei macchinari al suo interno.

Capisci da te che avendo realizzato un’Accademia di oltre 600 metri quadri, di cose da controllare e di permessi ce ne sono stati tanti. Non a caso ci hanno parificati ad un Istituto Alberghiero!
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La moda degli Speakeasy Bar

Speakeasy bar

Speakeasy bar

La moda degli Speakeasy Bar

 

Quante volte ti è capitato di sentir parlare degli Speakeasy bar, meglio noti come “Speakeasy“?

Lo Speakeasy è un locale nascosto, un vero e proprio secret bar che ricalca uno dei più grandi tormentoni del Proibizionismo americano.

Era il 1920 quanto una legge di fatto ha vietato il commercio e il consumo di alcol in tutti gli Stati Uniti d’America: immagina che trauma per milioni di persone!

In molti, ai tempi, si sono rifiutati di accettare quello che è passato alla storia come il XVIII emendamento, trovando delle soluzioni alternative (ed ovviamente illegali) per continuare a bere come se non ci fosse un domani…

Se alcuni si sono accontentati di mascherare distillati e liquori mischiandoli con delle bevande non alcoliche, come suggerisce la leggenda (la cui veridicità è tutta da verificare) del Long Island Ice Tea, un cocktail che all’apparenza sembra un semplicissimo tè freddo – salvo avere all’interno Vodka, Rum Bianco e Gin tra i vari ingredienti – altri si sono spinti parecchio più in là.

Nascono così gli Speakeasy, dei bar che si nascondevano nei retrobottega dei negozi più improbabili: macellerie, mercerie, drogherie, barberie e spesso anche case private… Qualunque posto apparentemente normale poteva celare un passaggio segreto verso un mondo fatto di alcol, musica dal vivo e donne di facili costumi!

Se non riesci ad immaginarti un posto del genere, allora dai un’occhiata a questo spezzone del film “Il Grande Gatsby” con Leonardo Di Caprio. Continua a leggere


Bar Manager: Cosa fa esattamente?

Bar Manager

Nella foto Mario Calderone, Bar Manager internazionale

Bar Manager: Cosa fa esattamente?

 

Se all’estero da anni quella del Bar Manager è una figura affermatissima, in Italia lo sta diventando sempre di più.

Ma cosa fa esattamente il Bar Manager?

Per cominciare, partiamo da questo presupposto. Ogni organizzazione per potersi definire tale ha bisogno di 2 cose:

  • dei ruoli con dei compiti precisi;
  • delle persone pronte a svolgerli rispettando una serie di regole.

Quando andavi a scuola c’erano il Preside, il Vice-Preside e tutta una serie di figure fino ai vari insegnanti suddivisi per materia.

Potrà sembrare banale, ma se il tuo professore di matematica a proprio piacimento si fosse messo ad insegnare Latino o Storia dell’Arte, forse non avresti imparato nemmeno le poche cose che ancora ricordi di quel periodo della tua vita.

Lo stesso meccanismo funziona nelle organizzazioni aziendali tra cui rientrano anche i bar e i locali.

Quando sono stato preso a lavorare come barman a Londra, la prima cosa che ha fatto la responsabile del personale che mi aveva assunto è stata darmi un manuale con TUTTE le regole che avrei dovuto studiare per far parte del team – e non essere cacciato all’istante!

Forse non ci crederai, ma ho dovuto leggere poco meno di 50 pagine – ENORMI e scritte a caratteri piccoli piccoli – di standard operativi per ogni ruolo dell’organigramma, oltre alle varie regole di igiene personale, modi di trattare con la clientela e i miei colleghi, ecc., ecc…

Sì, sono d’accordo con quello che stai pensando: una noia mortale!

Tom Cruise bartender

Tom Cruise nel film “Cocktail” mentre studia per un esame universitario dopo un turno al bancone

Eppure, nel momento in cui ho iniziato a vivere di persona certe situazioni e a vedere che quelle regole venivano davvero seguite dai miei compagni al lavoro, non ho potuto fare a meno di assecondarle anche io.

All’inizio volevo solo evitare di creare problemi facendo arrabbiare qualcuno, ma poi mi sono reso conto che grazie a quelle regole remavamo tutti nella stessa direzione e ci risparmiavamo tantissimi problemi che sarebbero stati inevitabili se ognuno avesse fatto come gli pareva.

Nel tempo, quando io stesso sono diventato Bar Manager del mio primo locale, ho dovuto stabilire delle regole che io e i miei soci/colleghi avremmo dovuto seguire per lo stesso motivo:

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Borsa di Studio per Giovani

Borsa di Studio

Borsa di Studio

Borsa di Studio per Giovani

Quella strana cosa chiamata opportunità

 

Quando andavo alle scuole superiori ero il tipico secchione della classe.

I miei compagni mi chiamavano “macchinetta” perché qualunque fosse la materia da studiare, imparavo tutto quello che c’era da sapere in maniera fotografica e la ripetevo a pappagallo durante le interrogazioni.

Non ti ricordavi una formula, la data di una guerra, il nome di un personaggio storico o il passaggio di una poesia?

Niente paura, bastava chiedere a me: avevo sempre la risposta pronta e non sbagliavo mai!

Arrivata l’estate, come ogni anno, trascorrevo le mie vacanze in una qualche scuola all’estero per studiare l’inglese.

Sarei potuto andare al mare a divertirmi ma… Sì, lo ammetto: ero proprio un secchione!

Ovviamente avevo la fortuna di essere finanziato dal babbo che sapeva quanto lo studio e le esperienze lontano da casa fossero formative sotto tanti punti di vista.

Avevo già frequentato le aule di vari istituti ad Oxford e York in Inghilterra, ma quell’estate sarei andato niente meno che negli Stati Uniti d’America..!

Dire che ero eccitatissimo al solo pensiero di partire non renderebbe l’idea.

Sin da quando ero un bambino sognavo di scalare gli immensi grattacieli di città come New York e adesso stavo per andarci davvero, per altro senza genitori al seguito, ma in totale autonomia nonostante all’epoca avessi solo 15 anni.

Mi era già capitato di prendere l’aereo da solo, ma attraversare l’oceano per 10 ore a quell’età era tanta roba: mi sentivo già adulto!

Una volta atterrato all’aeroporto ho trovato uno degli insegnanti con cui avrei condiviso l’estate ad attendermi. Continua a leggere


Il sogno di ogni Barman: Aprire un Locale

aprire un locale

Aprire un Locale

Aprire un Locale

Il sogno di ogni Barman

 

Quante volte hai pensato di aprire un locale tutto tuo? Di gestirlo come vuoi tu? Di invitarci chi vuoi tu?

VOGLIO AIUTARTI A TRASFORMARE QUESTO SOGNO IN REALTÀ

 

Quando stavo aprendo il mio primo bar ero felicissimo. Sentivo che stavo facendo la cosa giusta per incanalare finalmente la mia vita sui binari che mi avrebbero portato alla realizzazione personale e alla felicità.

Tutto era perfetto. Stavo finalmente facendo, una dopo l’altra, tutte quelle scelte che mi avrebbero cambiato la vita in meglio, per sempre.

Stavo per finire il percorso di psicologia che avevo iniziato all’università a 19 anni, ma sentivo il bisogno urgente di dare una svolta alla mia vita. Per pagarmi gli studi erano già un paio di anni che lavoravo come barman nei locali notturni romani. L’opportunità di aprire una mia attività mi era passata davanti e non volevo farmela sfuggire.

Ogni minuto che passava ero sempre più contento. Stavo lasciando il mondo degli studi e del lavoro dipendente per entrare nel magico mondo in cui nessuno mi avrebbe più detto cosa dovevo fare.

Di lì a poco sarei stato indipendente a tutti gli effetti. Di lì a poco avrei avuto un posto tutto mio dove avrei guadagnato divertendomi secondo le mie regole.

Il lavoro una festa e le feste un lavoro. Il sogno era definitivamente realtà.

Stavo per aprire la serranda del mio locale per la prima volta, con la certezza che la mia vita non sarebbe stata più la stessa.

Ho girato la chiave, ho stretto con forza la maniglia e ho spalancato la porta dei miei sogni.

Forse il sogno che avevo da ragazzo è molto simile al tuo. Hai investito molto nella tua formazione per diventare un bartender di successo e, se ami essere l’anima della festa facendo passare serate indimenticabili alle persone che si trovano davanti al tuo bancone, molto facilmente hai anche tu il sogno di aprirti un giorno un locale tutto tuo.

Certo, per poterti veramente aprire un locale tutto tuo, devi essere ambizioso e non puoi pensare che le cose capiteranno da sé: devi metterci impegno e lavorare duro sulla tua preparazione prima come barman, poi come bar manager. Ma il lavoro duro paga e, se ci metti il giusto impegno, le soddisfazioni che ti toglierai saranno tantissime. Aprirsi una propria attività è forse il modo migliore per dimostrare a tutti il proprio valore.

Per me, quando ho iniziato, tutto era bellissimo e mi sono divertito come un pazzo nei primi mesi. Era veramente un sogno fatto realtà.

Ma non è sempre tutt’oro quel che luccica.

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C’era una volta il Metodo Classico

metodo classico

Metodo Classico

Metodo Classico

C’era una volta il “Metodo Classico”

 

Tanto tanto tempo fa l’uomo ha imparato a “mischiare” gli alcolici con altri ingredienti dando vita ai primi rudimentali cocktail, finché un giorno qualcuno che era evidentemente più illuminato degli altri ha creato il “Metodo Classico”.

Lo scopo del Metodo Classico era quello di standardizzare la miscelazione tramite regole e soprattutto ricette che avessero un eco internazionale: l’idea era quella che le persone potessero bere lo stesso cocktail Manhattan/Alexander/Negroni e via dicendo a New York così come a Londra, a Parigi e ovviamente anche a Roma.

A seguito di una competizione di cocktail tenutasi nel Febbraio del 1951 in Inghilterra nasceva l’International Bartender Association (comunemente nota come IBA), per l’appunto un’associazione che riuniva enti provenienti da ogni angolo del mondo tra cui l’italianissima Aibes (Associazione Italiana Barman e Sostenitori).

Il ruolo di queste associazioni ai tempi è stato fondamentale, tant’è che ancora oggi molti dei cocktail che erano stati “ufficializzati” allora sono ancora tra i più apprezzati dietro e davanti ai banconi bar.

Da un punto di vista pratico il Metodo Classico in origine si basava sul concetto di parti e proporzioni: ogni ingrediente di un cocktail infatti corrispondeva ad una o più parti al fine di ottenere un certo equilibrio nel drink miscelato.

Per fare un esempio estremamente semplice, il cocktail Negroni prevede 3 parti esattamente identiche tra di loro e, nello specifico:

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Rimedi Post Sbornia: i Migliori 9

rimedi post sbornia

Rimedi Post Sbornia

Rimedi Post Sbornia: i Migliori 9

 

Di questi tempi sempre più persone hanno un grosso, enorme problema da risolvere. Ad alcuni l’inconvenienza capita solo in occasioni speciali come la notte di Capodanno,  ad altri invece (quasi) tutti i fine settimana. Sì, sto parlando proprio di quel senso di devastazione che ti affligge dallo stomaco al cervello dopo aver alzato troppo il gomito, il fatidico post sbornia!

Se ubriacarsi meriterebbe di essere etichettato come l’8° peccato capitale, il post sbornia è di certo la più severa delle punizioni per aver oltrepassato il limite. Ogni volta dici a te stesso che sarà l’ultima, eppure hai perso il conto delle nottate in cui ti sei ritrovato a dormire abbracciato al water.

E’ ora di smettere di mentire a te stesso e di cominciare a fare qualcosa per liberarti dal terrore del dopo sbornia!

Sappiamo entrambi che non diventerai mai astemio, quindi non ti dirò di smettere di bere come farebbero mamma e papà. Piuttosto ti svelerò i segreti per  far passare il post sbornia maturati dopo decenni di bevute di altissimo livello, o in alternativa come evitare di averne uno… Sono 9 semplici metodi, ma se imparerai a farne uso i miglioramenti per la tua vita saranno epocali!

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Sono meglio di Babbo Natale

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Sono meglio di Babbo Natale

Sono meglio di Babbo Natale

 

Ho Ho Ho! Buon Natale!

Questo è quello che ti direi se fossi grasso, anzianotto e vestito di un rosso che più fiammante non si può.

Ma io non sono Babbo Natale. Quest’anno sono almeno 3 volte meglio di Babbo Natale!

A quanti anni hai scoperto che il nonnino cavalca-renne non esisteva rovinandoti quella che fino a quel momento era stata la festa più bella dell’anno?

Bene, nei prossimi giorni io ti farò tornare a credere nello spirito del Natale, neanche avessi 5 anni e portassi ancora il pannolone.

Non mi credi?

Allora continua a leggere e poi ne riparliamo alla fine dell’articolo, ma presta bene attenzione perché le cose che ti sto per dire qui capitano “una volta ogni morto di Papa”, come si dice dalle mie parti. Continua a leggere


Apertura Starbucks a Milano e Roma: il sogno di Howard Schultz si avvera!

starbucks italia

Apertura Starbucks in Italia

Apertura Starbucks Milano e Roma

Il sogno di Howard Schultz si avvera!

 

Ci sono voluti non 1, non 5, ma ben 34 anni perché Howard Schultz trovasse il coraggio di estendere il suo franchising al 75° Paese nel mondo, l’Italia, aprendo i primi punti Starbucks Milano e Starbucks Roma.

Il CEO e fondatore della catena da 24.000 caffetterie ha sempre pensato che gli italiani non avrebbero reagito bene a tazze di plastica da consumare mentre si cammina o ci si sposta con i mezzi, ma ora sembra che i tempi siano finalmente maturi.

Il mondo continua ad andare avanti nel suo processo di globalizzazione e, se fino a qualche anno fa si poteva credere che il nostro mercato avrebbe snobbato la Multinazionale straniera che viene a fare il caffè in Italia, oggi sono tanti i fattori che fanno pensare diversamente. Continua a leggere